Un documento senza data né firma, rinvenuto sul cellulare di Jair Bolsonaro, ha riacceso le tensioni politiche in Brasile. Secondo quanto rivelato dalla Polizia Federale, l’ex presidente avrebbe pianificato una fuga in Argentina chiedendo asilo politico al governo di Javier Milei. Il testo, scoperto durante le indagini sul presunto tentativo di colpo di Stato del 2022, è stato interpretato come prova concreta di un piano per sottrarsi alla giustizia. Il documento, lungo 33 pagine, descrive Bolsonaro come vittima di persecuzioni politiche e giustifica la richiesta di asilo con l’impossibilità di ricevere un processo equo in patria. Gli investigatori sospettano che l’autrice possa essere Fernanda Bolsonaro, moglie del senatore Flavio, figlio dell’ex presidente. Il testo sarebbe stato redatto in previsione di una possibile condanna, e include riferimenti espliciti alla “persecuzione giudiziaria” e alla “criminalizzazione della destra”. Il giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes ha concesso alla difesa 48 ore per chiarire le “reiterate condotte illecite” e il “rischio comprovato di fuga”. Bolsonaro, attualmente agli arresti domiciliari, è accusato di aver violato le misure cautelari imposte, tra cui il divieto di utilizzare i social media. La scoperta del documento ha aggravato la sua posizione, alimentando il sospetto che il leader di estrema destra stesse cercando una via di fuga già da tempo. Il caso ha scatenato reazioni contrastanti: mentre i sostenitori parlano di persecuzione politica orchestrata dalla magistratura, l’opposizione denuncia un tentativo deliberato di eludere la legge. In un Brasile ancora polarizzato, l’ombra di Bolsonaro continua a incombere sulla stabilità democratica del Paese, sollevando interrogativi sulla tenuta delle istituzioni e sul futuro della destra populista.