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Trump accoglie Putin in Alaska: stretta di mano e vertice a porte chiuse

venerdì, 15 Agosto 2025
3 minuti di lettura

Donald Trump e Vladimir Putin si stanno incontrando in questa notte italiana ad Anchorage, in Alaska, per discutere la possibilità di riaprire un negoziato sulla guerra in Ucraina. Il vertice si sta svolgendo nella base americana alle porte della città, iniziando alle 21 ora italiana con un colloquio a porte chiuse alla presenza dei soli interpreti, seguito da una sessione allargata alle delegazioni. L’obiettivo dichiarato del Presidente americano eʼ verificare se esistono le condizioni per arrivare a un cessate il fuoco e, in seguito, a un incontro trilaterale che coinvolga Kiev. “Non sono qui per sostituirmi all’Ucraina, ma per portare le parti al tavolo”, aveva detto Trump in volo verso l’Alaska, ribadendo che un esito negativo avrebbe conseguenze economiche gravi per la Russia. “Non lo faccio per me stesso, ma per salvare vite umane”, ha dichiarato ai giornalisti a bordo dell’Air Force One.
Putin, alla vigilia, aveva parlato di Trump come di un interlocutore “sincero” nel voler porre fine al conflitto. Ha lasciato intendere che nei colloqui si sarebbe discusso anche di accordi sul nucleare per la sicurezza internazionale, oltre che di possibili intese per il riavvicinamento tra Stati Uniti e Russia.

Atmosfera iniziale

L’atmosfera, almeno nelle immagini iniziali, è apparsa cordiale. All’arrivo di Putin, il Presidente americano lo ha accolto con una stretta di mano davanti alle telecamere. I due leader, sorridenti, sono poi saliti insieme su una limousine, un’immagine che ha fatto rapidamente il giro delle tv e dei social. Sul palco allestito con la scritta ʼAlaska 2025ʼ hanno posato per fotografi e cameraman, ma senza rispondere alle domande urlate dai cronisti. Putin ha fatto un gesto come a dire “non capisco” e ha spiegato di non avere con sé il traduttore. Lo zar era accompagnato dal Ministro degli Esteri Sergei Lavrov e dal Consigliere Yuri Ushakov. Sul fronte americano, al fianco di Trump sedevano il Segretario di Stato Marco Rubio e l’inviato speciale Steve Witkoff. La Casa Bianca ha sottolineato che la scelta di un formato ridotto era finalizzata a favorire uno scambio più diretto.

Se le cose vanno bene, ci sarà presto un nuovo incontro. Altrimenti, forse non ci vedremo mai più”, aveva dichiarato Trump a Fox News durante il volo verso Anchorage. Commentando gli ultimi raid russi in Ucraina, aveva aggiunto: “Putin pensa che lo aiutino a ottenere un accordo migliore, ma secondo me lo danneggiano. Ne parlerò con lui”.

Kiev: prima il cessate il fuoco

Dal fronte ucraino il Presidente Volodymyr Zelensky ha mantenuto una posizione di prudenza. In un messaggio su Telegram prima dellʼincontro tra Putin e Trump ha sottolineato che “la guerra continua, perché non arrivano segnali da Mosca di volerla concludere”. Ha denunciato nuovi attacchi russi su Sumy, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia, Kherson e Donetsk, ricordando che “anche il giorno delle trattative si continua a colpire città e civili”. Zelensky ha chiesto agli Stati Uniti di mantenere una linea dura e ha indicato che l’Ucraina è pronta a lavorare “in modo produttivo” se la Russia farà passi concreti verso la fine del conflitto.

Lavrov in Alaska con la felpa ʼCccpʼ

L’arrivo della delegazione russa ad Anchorage è stato segnato da un gesto simbolico. Il Ministro degli Esteri Sergei Lavrov si è presentato con una felpa bianca recante in cirillico le lettere ʼCccpʼ, acronimo dell’ex Unione Sovietica. “Mosca chiarirà la sua posizione” nel colloquio, ha detto, evitando previsioni sull’esito del vertice. Il capo della diplomazia russa ha sottolineato che il dialogo resta aperto, ma che la linea di Mosca è definita e nota agli interlocutori americani.

Raid e tensioni alla vigilia

Sul terreno, le ore precedenti all’incontro sono state segnate da nuove azioni militari. Lo Stato maggiore ucraino ha rivendicato un attacco con droni contro la raffineria di Rosneft a Syzran, nella regione russa di Samara, a circa 950 chilometri da Mosca e a quasi la stessa distanza dal confine ucraino. Secondo Kiev, l’operazione è stata condotta da forze speciali e ha provocato esplosioni nello stabilimento. Mosca ha confermato l’abbattimento di 13 droni, ma non ha fornito dettagli sui danni.
Altri droni ucraini hanno colpito la città di Kursk, vicino al confine, causando almeno un morto. Le autorità russe hanno parlato di “minaccia persistente” e invitato la popolazione a seguire le indicazioni di sicurezza.

Il contesto del negoziato

Secondo fonti americane, i colloqui di Anchorage avrebbero incluso discussioni su possibili concessioni reciproche. Tra le ipotesi, garanzie di sicurezza per Kiev, ma senza l’ingresso nella Nato, e un accesso regolato di Mosca a forniture strategiche di terre rare. Nessuna delle parti ha confermato ufficialmente queste ipotesi. Trump aveva stimato al 75% la probabilità di un esito positivo, ma aveva precisato che “se Putin non sarà serio, l’incontro si concluderà senza intese e con l’avvio di nuove misure punitive”. Il Presidente americano ha parlato di “alta posta in gioco”, concetto rilanciato anche da Zelensky.

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