Dopo la crescita di maggio, la produzione industriale torna a calare in Europa. Secondo le prime stime diffuse da Eurostat, a giugno 2025 l’indice destagionalizzato è sceso dell’1,3% nei Paesi dell’eurozona e dell’1,0% nell’Unione europea, invertendo il trend positivo del mese precedente (+1,1% e +0,8% rispettivamente). Rispetto a giugno 2024, la produzione industriale segna comunque un lieve rialzo: +0,2% nell’area euro e +0,5% nell’Ue. Nei dodici mesi, nell’eurozona, crescono energia (+4,6%) e beni di consumo non durevoli (+5,8%), mentre arretrano beni intermedi (-1,8%), strumentali (-2,1%) e di consumo durevoli (-4,0%). Nell’Ue, stesso andamento generale: energia a +3,5% e beni di consumo non durevoli a +5,3%, con cali per beni intermedi (-1,6%), strumentali (-1,3%) e durevoli (-3,5%).
Su base mensile, nell’area euro a giugno l’energia è l’unico comparto in crescita (+2,9%), mentre scendono beni strumentali (-2,2%), consumo non durevole (-4,7%), durevole (-0,6%) e intermedi (-0,2%). Nell’Ue, dinamica simile: energia +2,7%, cali per beni strumentali (-1,7%), non durevoli (-3,7%), durevoli (-0,4%) e intermedi (-0,2%).
I Paesi con le performance estreme
Le maggiori diminuzioni mensili si registrano in Irlanda (-11,3%), Portogallo (-3,6%) e Lituania (-2,8%). In aumento invece Belgio (+5,1%), Francia e Svezia (entrambe +3,8%) e Grecia (+3,3%). Su base annua, i rialzi più forti arrivano da Svezia (+13,4%), Irlanda (+10,5%) e Lettonia (+7,3%), mentre i cali più marcati riguardano Bulgaria (-8,2%), Ungheria (-4,9%) e Slovenia (-4,3%).