Con l’avvicinarsi della scadenza del programma nucleare iraniano, le principali potenze europee tornano a far sentire la propria voce. Gran Bretagna, Francia e Germania hanno lanciato un monito congiunto a Teheran, minacciando di reimporre sanzioni economiche e diplomatiche qualora non venissero rispettati gli impegni previsti dall’accordo sul nucleare del 2015, noto come JCPOA (Joint Comprehensive Plan of Action). La dichiarazione, diffusa dai rispettivi ministeri degli Esteri, sottolinea “profonda preoccupazione” per l’accelerazione del programma di arricchimento dell’uranio da parte dell’Iran, che secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) avrebbe superato i limiti tecnici stabiliti dall’intesa. Le tre nazioni europee accusano Teheran di aver violato sistematicamente le clausole dell’accordo, alimentando il rischio di una proliferazione nucleare in una regione già instabile. “Non possiamo restare inerti di fronte a un programma che si avvicina pericolosamente alla soglia militare,” ha dichiarato il ministro degli Esteri francese Stéphane Séjourné. “Se l’Iran non torna a rispettare pienamente i suoi obblighi, saremo costretti a reintrodurre misure restrittive.” L’Iran, dal canto suo, respinge le accuse e sostiene che il proprio programma ha finalità esclusivamente civili. Tuttavia, le tensioni con l’Occidente si sono intensificate dopo il ritiro unilaterale degli Stati Uniti dall’accordo nel 2018, sotto l’amministrazione Trump, e la successiva ripresa delle attività nucleari da parte di Teheran. La minaccia di nuove sanzioni arriva in un momento delicato, con il Medio Oriente attraversato da conflitti regionali e da una crescente polarizzazione tra blocchi geopolitici. Gli analisti temono che un’escalation diplomatica possa compromettere definitivamente ogni tentativo di negoziato, aprendo la strada a scenari più duri, inclusa l’azione militare.
