Il presidente statunitense Donald Trump e il leader russo Vladimir Putin si incontreranno domani nella base militare di Elmendorf-Richardson, ad Anchorage, per discutere della guerra in Ucraina e delle relazioni bilaterali. L’agenda resta in via di definizione, ma la Casa Bianca ha chiarito che si tratterà di un colloquio faccia a faccia, senza consiglieri, su richiesta di Putin. Trump arriverà in Alaska la mattina stessa, con l’obiettivo – ha spiegato la portavoce Karoline Leavitt – di “capire come porre fine alla guerra”, pur riconoscendo che al tavolo sarà presente solo una delle parti in conflitto. Ieri Trump, Zelensky e i leader europei hanno avuto un colloquio telefonico. Il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito che “le questioni territoriali ucraine non possono essere negoziate senza Kiev” e che l’obiettivo è un cessate il fuoco accompagnato da scambio di prigionieri e rilascio dei bambini. Macron ha aggiunto che le garanzie di sicurezza non dovranno includere la NATO, ma coinvolgere Stati Uniti e altri alleati disposti. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha escluso ogni riconoscimento delle annessioni russe, mentre Zelensky ha definito Putin “in bluff” e ha avvertito che il Cremlino mira a guadagnare tempo.
Pressioni e scetticismi
Il consigliere ucraino Mykhailo Podolyak ha dichiarato che senza un incontro diretto Trump-Zelensky-Putin non sarà possibile avviare veri negoziati. Ha accusato Mosca di non voler la pace e di rifiutare anche le ipotesi di cessate il fuoco globale discusse dagli USA. Da Washington, il segretario al Tesoro Scott Bessent ha espresso “delusione” per l’atteggiamento di Putin e ha minacciato ulteriori sanzioni o dazi se le trattative falliranno.
Trump risponde alle critiche
Sulla sua piattaforma Truth, Trump ha accusato i media di “fake news” sul vertice, affermando che non si tratta di una vittoria per il Cremlino. Fonti di Axios descrivono il presidente ancora “furioso” con Putin, pronto a colpire l’economia russa se necessario, ma intenzionato a proseguire la fornitura di armi agli alleati NATO per l’Ucraina.
Mosca: condizioni immutate dal 2024
Il ministero degli Esteri russo ha ribadito che i requisiti per la pace restano quelli fissati nel 2024 e ha avvertito di “risposte dolorose” se l’UE userà asset russi per sostenere Kiev. Secondo Mosca, le consultazioni richieste dai Paesi europei sono “irrilevanti” e il vertice con Trump sarà l’occasione per affrontare “tutte le questioni accumulate”.
Escalation e evacuazioni nel Donbas
L’esercito ucraino ha rivendicato un attacco con droni a una stazione di pompaggio petrolifera nella regione russa di Bryansk. Intanto il governatore della regione di Donetsk ha ordinato l’evacuazione forzata di famiglie con bambini da Bilozerske e da oltre dieci località circostanti, per un totale di circa 1.150 minori, a causa dell’intensificarsi degli scontri.
Sabotaggi in Polonia
Varsavia ha annunciato l’arresto di sei persone accusate di atti di sabotaggio commissionati dai servizi segreti di Russia e Bielorussia. Il gruppo, composto da tre polacchi e tre bielorussi, è accusato di incendi dolosi, traffico d’armi e droga. Le autorità polacche denunciano un’operazione volta a destabilizzare il Paese, hub logistico per gli aiuti a Kiev.
Controllo sui canali di comunicazione
Le autorità russe stanno limitando parzialmente le chiamate su Telegram e WhatsApp, come parte di una strategia volta a ridurre la dipendenza da piattaforme straniere. Una legge firmata il mese scorso da Putin prevede lo sviluppo di un’app di messaggistica statale integrata con i servizi governativi.