Il tifone Podul ha colpito con forza il sud di Taiwan, provocando disagi diffusi, allagamenti e la cancellazione di centinaia di voli. La tempesta tropicale, classificata di media intensità ma con venti superiori ai 120 km/h, ha raggiunto la costa nella notte tra martedì e mercoledì, investendo le città di Kaohsiung, Tainan e le zone rurali circostanti. Le autorità locali hanno dichiarato lo stato di allerta già 24 ore prima dell’impatto, ma l’intensità delle precipitazioni ha superato le previsioni. In alcune aree, si sono registrati oltre 300 mm di pioggia in meno di 12 ore, causando frane e l’interruzione di diverse linee ferroviarie. Le scuole sono rimaste chiuse, mentre migliaia di residenti sono stati invitati a non uscire di casa. Il traffico aereo è stato duramente colpito: secondo i dati dell’aeroporto internazionale di Kaohsiung, sono stati cancellati oltre 280 voli tra arrivi e partenze, con ripercussioni anche sugli scali di Taipei e Taichung. Centinaia di passeggeri sono rimasti bloccati, e le compagnie hanno faticato a riprogrammare le tratte a causa delle condizioni meteorologiche ancora instabili. Il Centro meteorologico centrale ha confermato che Podul si sta lentamente spostando verso nord-est, ma le piogge torrenziali continueranno almeno per altre 24 ore. Le squadre di emergenza sono al lavoro per liberare le strade, ripristinare l’energia elettrica e monitorare i fiumi a rischio esondazione. Taiwan, abituata a fronteggiare tifoni durante la stagione estiva, si trova ora a fare i conti con un evento che, pur non essendo tra i più devastanti, ha messo in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture e la necessità di rafforzare i sistemi di allerta precoce. Intanto, il governo ha stanziato fondi straordinari per le prime operazioni di soccorso e assistenza alle famiglie colpite.
