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Israele approva la presa di Gaza City: Italia e altri 8: “Viola diritto internazionale”

Consiglio Onu posticipato a oggi. Guterres avverte: il piano di Netanyahu "potrebbe portare a spostamenti forzati". Dall'Italia paracadutati aiuti
domenica, 10 Agosto 2025
2 minuti di lettura

L’annuncio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di procedere alla conquista di Gaza City ha scatenato ieri una dura reazione internazionale. Il piano, approvato dal gabinetto di sicurezza, prevede la smilitarizzazione della Striscia, il disarmo di Hamas, il ritorno degli ostaggi e l’instaurazione di un’amministrazione civile “né Hamas né Autorità Palestinese”. Netanyahu ha insistito che non si tratta di occupazione, ma di “liberare Gaza da Hamas”. Il Segretario generale dell’Onu António Guterres ha avvertito che l’operazione rischia di provocare “spostamenti forzati, uccisioni di massa e distruzione, esacerbando l’inimmaginabile sofferenza della popolazione palestinese”. La riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell’Onu, inizialmente prevista per ieri, è stata rinviata a oggi. Intanto Italia, Australia, Germania, Nuova Zelanda e Regno Unito hanno diffuso una dichiarazione congiunta respingendo “con forza” il piano, giudicato in violazione del diritto internazionale e potenzialmente aggravante la crisi umanitaria. Hanno chiesto un cessate il fuoco immediato, assistenza umanitaria senza ostacoli e la liberazione di tutti gli ostaggi. Francia, Canada, Austria e Norvegia si sono unite al documento, portando a nove i Paesi firmatari. L’Oman ha definito il piano un’ulteriore violazione dei diritti palestinesi e ha invitato i membri del Consiglio di sicurezza ad agire. Una ventina di Paesi arabi e musulmani, tra cui Egitto, Arabia Saudita e Turchia, lo hanno definito “pericolosa escalation” e “tentativo di consolidare l’occupazione illegale”. L’Iran ha accusato Israele di “pulizia etnica”. Dalla Germania all’Unione Europea, dalla Francia alla Cina, numerosi governi hanno condannato la decisione. Anche all’interno di Israele non mancano critiche: Anat Angrest, madre di un ostaggio, ha invocato uno sciopero generale per fermare un’operazione che “mette a rischio la vita” dei prigionieri.

Aiuti dall’Italia

Un C130 dell’Aeronautica militare ha paracadutato il primo carico di aiuti umanitari su Gaza. Nei prossimi giorni seguiranno altri lanci per un totale di 100 tonnellate di derrate alimentari, nell’ambito della missione “Solidarity Path 2” con base in Giordania.

Diplomazia e stallo nei negoziati

Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha attribuito il fallimento dei colloqui per il cessate il fuoco all’annuncio francese di riconoscere lo Stato palestinese, che a suo avviso avrebbe rafforzato Hamas. L’inviato Usa Steve Witkoff ha in programma un incontro in Spagna con il premier del Qatar per discutere una possibile fine della guerra e il rilascio degli ostaggi.

Attacchi e vittime

Fonti mediche a Gaza riferiscono che almeno 14 civili, tra cui otto in attesa di aiuti umanitari, sono stati uccisi dall’alba di ieri in attacchi israeliani. I raid hanno colpito aree nel nord, sud e centro della Striscia, inclusi punti di distribuzione alimentare. L’Onu denuncia un aggravarsi della crisi: acqua e cibo sono difficili da reperire, il sistema sanitario è al collasso e le infrastrutture critiche sono state distrutte da quasi due anni di guerra. Il capo di Stato maggiore israeliano Eyal Zamir ha assicurato che l’esercito attuerà la decisione “nel miglior modo possibile”, tutelando la vita degli ostaggi e agendo “secondo i valori dell’Idf”.

Altre crisi in Medio Oriente

Sul fronte siriano, Damasco ha annunciato il ritiro dai colloqui di Parigi sull’integrazione dell’amministrazione curda semi-autonoma, chiedendo che ogni negoziato si svolga nella capitale siriana. La decisione segue una conferenza curda con minoranze e figure religiose, giudicata dal governo un tentativo di “internazionalizzare” la questione e incoraggiare l’ingerenza straniera.

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