Dopo una riunione durata circa dieci ore, il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato a maggioranza la proposta del Primo ministro Benjamin Netanyahu per “sconfiggere Hamas”. Il piano, diffuso in una nota dell’ufficio del premier, prevede che le Forze di difesa israeliane (Idf) si preparino a prendere il controllo di Gaza City, garantendo al contempo assistenza umanitaria alla popolazione civile fuori dalle aree di combattimento. Cinque i principi fissati per la conclusione della guerra: disarmo di Hamas; ritorno di tutti gli ostaggi, vivi o deceduti; smilitarizzazione della Striscia; mantenimento del controllo di sicurezza israeliano; creazione di un’amministrazione civile alternativa, che non sia né Hamas né l’Autorità nazionale palestinese. Netanyahu ha respinto un piano alternativo delle Idf, ritenuto incapace di portare alla sconfitta di Hamas o alla liberazione degli ostaggi.
Le reazioni interne sono state durissime. Il leader dell’opposizione Yair Lapid ha definito la decisione “un disastro che porterà alla morte dei 50 ostaggi e di molti soldati”, accusando Netanyahu di farsi trascinare dai Ministri della destra radicale Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich in “un’occupazione inutile” destinata a costare “decine di miliardi” e a generare un “collasso politico”. Sulla stessa linea Yair Golan, leader del Partito Democratico, che ha parlato di “un disastro per generazioni” e di un premier “debole e sotto pressione”.
Altri attacchi
Anche dall’opposizione di destra sono arrivati attacchi. L’ex Ministro della Difesa Avigdor Liberman ha denunciato che la decisione è stata presa “in contrasto con considerazioni di sicurezza e con gli obiettivi della guerra”, accusando Netanyahu di sacrificare la sicurezza “per il bene del suo seggio”. Secondo indiscrezioni di Channel 12, il piano riguarderà esclusivamente Gaza City: i residenti saranno evacuati entro il 7 ottobre 2025 verso campi profughi centrali, mentre ai miliziani rimasti verrà imposto un assedio e l’esercito condurrà manovre urbane.
Sul fronte diplomatico, un alto funzionario giordano, citato da al Arabiya, ha dichiarato che “gli arabi sosterranno solo ciò che i palestinesi decideranno”, respingendo l’ipotesi avanzata da Netanyahu di affidare il governo di Gaza a forze arabe. Hamas, in un comunicato, ha definito il piano israeliano “un colpo di scena” nei negoziati per il cessate il fuoco, accusando il premier di voler “liberarsi degli ostaggi” per fini personali.