Si è concluso dopo circa tre ore l’incontro al Cremlino tra Vladimir Putin e Steve Witkoff, inviato speciale del presidente statunitense Donald Trump. Sul tavolo, secondo indiscrezioni, la minaccia di nuove sanzioni americane contro la “flotta ombra” di petroliere russe, accusata di eludere i controlli internazionali e finanziare la guerra in Ucraina. Il Financial Times riferisce che Washington valuta di colpire direttamente le navi se Mosca non accetterà un cessate il fuoco entro venerdì: sarebbe la prima volta, dal ritorno di Trump alla Casa Bianca, che vengono introdotte misure punitive verso la Russia. Trump, interpellato sulle tariffe verso i Paesi che acquistano petrolio russo, ha risposto: “Vediamo cosa succede. Domani c’è un incontro, decideremo in quel momento”. Secondo Bloomberg, il Cremlino starebbe valutando una concessione parziale: una tregua aerea con Kiev, senza rinunciare alla guerra, come gesto per evitare sanzioni. Putin, tuttavia, non prenderebbe in considerazione un cessate il fuoco generale, convinto che le forze russe continuino ad avanzare.
Attacchi e import di gas
Sul campo, la tensione resta altissima. Nella notte Mosca ha annunciato l’abbattimento di 51 droni ucraini in varie regioni russe, dalla Crimea a Rostov e Bryansk. A Zaporizhzhia, un raid russo ha colpito un centro ricreativo causando due morti e 12 feriti. “Un atto di pura crudeltà”, lo ha definito Volodymyr Zelensky, denunciando anche attacchi contro infrastrutture energetiche a Dnipro, Kherson e Odessa, dove un gasdotto è stato danneggiato lasciando senza fornitura 2.500 famiglie. La sicurezza energetica è al centro delle preoccupazioni di Kiev: secondo la società di analisi ExPro, le riserve di gas ucraine sono al minimo degli ultimi 12 anni, piene solo al 32%. Dopo i recenti attacchi russi a impianti strategici, l’Ucraina dovrà importare almeno 4,6 miliardi di metri cubi di gas per affrontare l’inverno.
Zelensky: pressione su Mosca

Zelensky ha ribadito l’appello a Washington: “Serve rafforzare tutte le leve di pressione. Mosca porrà fine alla guerra solo se sentirà una pressione sufficiente”. Il presidente ucraino ha anche ricordato che le sue forze combattono da oltre un anno in territorio russo, nelle regioni di Kursk e Belgorod, infliggendo — secondo Kiev — oltre 77mila perdite alle truppe di Mosca, comprese unità inviate dalla Corea del Nord. Sul fronte degli aiuti militari, Svezia, Norvegia e Danimarca hanno annunciato un pacchetto da 400 milioni di dollari per l’acquisto di armi statunitensi destinate a Kiev, mentre Washington studia nuove contromisure per frenare il commercio di petrolio russo e spingere il Cremlino a negoziare.
Adesione Ue
Dal fronte diplomatico, l’Unione Europea accoglie con favore la nomina di Oleksandr Tsyvinsky a capo dell’Ufficio per la sicurezza economica ucraino, dopo settimane di stallo. Bruxelles considera la scelta “un passo importante” verso riforme chiave per l’adesione di Kiev e per ridurre corruzione e pressioni indebite sugli imprenditori in vista dell’adesione all’Ue.
Russia aumenta esportazione cereali
Intanto, la Russia annuncia un forte aumento della produzione di grano nelle regioni ucraine sotto il suo controllo, come Luhansk e Donetsk, con l’obiettivo di esportare circa un milione di tonnellate. Kiev definisce questi raccolti “rubati” e stima che Mosca abbia sottratto 15 milioni di tonnellate di cereali dall’inizio dell’invasione.