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Hamas pubblica video shock sugli ostaggi. Ben-Gvir guida un’incursione di coloni ad Al-Aqsa. Provocazioni reciproche

Mostrati ostaggi israeliani, pelle e ossa, che si scavano la fossa, condanne internazionali. Raid Idf, morto operatore Mezzaluna Rossa. Ong: “88% dei crimini israeliani resta impunito”
lunedì, 4 Agosto 2025
3 minuti di lettura

Ieri Hamas ha pubblicato due nuovi video in cui appaiono gli ostaggi israeliani Rom Braslavsky ed Evyatar David in condizioni di salute estreme: emaciati, visibilmente sofferenti, intenti a scavarsi una fossa. Le immagini hanno sollevato ondate di indignazione in Israele e nel mondo. Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha definito i video “un crudele abuso psicologico” e ha ribadito che “l’unica risposta possibile è la completa distruzione di Hamas”.

Il presidente Isaac Herzog ha parlato con le famiglie, dicendosi “sconvolto” e assicurando che Israele “non resterà in silenzio”. Il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar ha annunciato l’avvio di una sessione speciale al Consiglio di Sicurezza dell’ONU e ha esortato i leader internazionali a “esercitare ogni influenza possibile” per ottenere la liberazione. Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha definito le immagini “un orribile promemoria della crudeltà abietta di Hamas”. Il ministro degli Esteri francese Barrot ha chiesto il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi e il disarmo di Hamas. Dura anche la condanna dell’Unione Europea. L’alto rappresentante Kaja Kallas ha parlato di “barbarie”, rilanciando la richiesta di aiuti umanitari per Gaza.

Ben-Gvir e l’incursione su Al-Aqsa

Sempre ieri, il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha guidato un gruppo di coloni in un’incursione al complesso di Al-Aqsa, pregando pubblicamente — un gesto in violazione dello status quo con la Giordania. Nel video, ha invocato la “conquista totale di Gaza” e “l’eliminazione di ogni membro di Hamas”.

Immediata la reazione del gruppo palestinese: “Un’escalation di aggressione contro il nostro popolo”, ha dichiarato Hamas, parlando di “provocazione dei sentimenti dei musulmani di tutto il mondo” e chiedendo all’ONU e alla comunità internazionale di intervenire.

In questo contesto tesissimo risuonano le parole di Louis Har, ex ostaggio di Hamas per 129 giorni, che ha commentato: “Le immagini di Evyatar David sono strazianti. Nessuno di noi potrà guarire finché gli altri resteranno là. Hamas fa propaganda, ma la guerra deve finire, per noi e per il popolo palestinese”. Har ha invitato entrambe le parti a “sedersi e trovare un accordo”.

Colpita anche la Mezzaluna Rossa

A Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, un raid israeliano ha colpito la sede della Mezzaluna Rossa, causando la morte di un operatore umanitario e il ferimento di altri tre.

L’edificio è andato in parte in fiamme. Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana, ha parlato di “gesto intollerabile” e denunciato la sistematica violazione del diritto internazionale umanitario. La situazione a Gaza è drammatica.

Secondo i dati delle Nazioni Unite, solo il 10% degli aiuti scaricati ai valichi ha effettivamente raggiunto la popolazione civile tra il 19 maggio e il 2 agosto. Il resto — oltre 23.000 tonnellate — è stato saccheggiato, anche da gruppi armati interni alla Striscia.

Israele: “Agiamo nel rispetto del diritto internazionale”

A peggiorare il quadro, un rapporto dell’organizzazione britannica Action on Armed Violence (AOAV) ha rivelato che l’88% delle indagini militari israeliane su presunti crimini di guerra a Gaza è stato chiuso senza esiti.

L’elenco comprende stragi come quella dei 112 palestinesi in fila per la farina a Gaza City (febbraio 2024) o l’attacco aereo che a maggio ha ucciso 45 sfollati in tende a Rafah. Iain Overton, direttore di AOAV, ha parlato di “modello sistematico di impunità”.

In risposta alle critiche del presidente italiano Sergio Mattarella, che ha denunciato la “linea rossa oltrepassata” dal governo israeliano, il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar ha replicato: “Abbiamo grande rispetto per Mattarella, ma le sue parole non riflettono il nostro operato. Agiamo in pieno rispetto del diritto internazionale”.

Parlando del bombardamento alla chiesa della Sacra Famiglia, Sa’ar ha definito l’episodio “un tragico errore” e ha assicurato che è oggetto d’indagine, ribadendo che Israele “non colpisce deliberatamente luoghi religiosi”.

Tajani: “Serve uno Stato palestinese che riconosca Israele”

Il ministro Tajani, in un’intervista al Corriere della Sera, ha rilanciato l’idea del riconoscimento dello Stato di Palestina, ma solo “alla fine di un percorso credibile, con le condizioni costituzionali e istituzionali per una vera statualità, che includa il riconoscimento reciproco con Israele”.

Ha proposto una forza ONU a guida araba nella Striscia e ha ribadito che l’Italia è pronta a partecipare. Condannando le violenze dei coloni israeliani, ha sottolineato: “Colpire i cristiani o assaltare chiese è un regalo a Hamas. I cristiani sono un elemento di stabilità in Medio Oriente”.

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