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Zelensky pronto a colloqui diretti. Putin: “In Ucraina ci riprendiamo ciò che è nostro”

Il presidente russo: "La pace garantisca la sicurezza di Russia e Kiev". Trump: "Disgustoso quello che fa la Russia, imporrò sanzioni". Strage, lutto nazionale per 26 morti
sabato, 2 Agosto 2025
2 minuti di lettura
Alexander Lukashenko Presidente Bielorussia, Vladimir Putin
Alexander Lukashenko Presidente Bielorussia, Vladimir Putin

In visita informale con l’alleato bielorusso Lukashenko, il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito la propria narrativa sulla guerra in Ucraina: “Non stiamo conquistando nulla, ci riprendiamo ciò che è nostro”. Durante l’incontro, tenutosi nell’isola di Valaam, Putin ha corretto Lukashenko, che parlava di “conquiste” russe: “Le forze russe riprenderanno il territorio, è nostro”.

Il presidente russo ha anche affermato che una pace duratura deve garantire la sicurezza di entrambi i Paesi e ha rilanciato le sue condizioni: riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea e su quattro regioni occupate, e rinuncia dell’Ucraina alla NATO. Durante il confronto con i giornalisti, Putin ha anche accusato il governo ucraino di violare la Costituzione, poiché Zelensky è rimasto in carica oltre la scadenza del suo mandato, sospese le elezioni per via della legge marziale. “Il nostro governo rispetta la Costituzione, non come quello ucraino”, ha dichiarato.

L’affondo arriva mentre Kiev cerca sostegno internazionale per isolare ulteriormente il Cremlino. Dal canto suo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto pronto a un incontro con Putin, purché si tratti di una reale volontà di arrivare a una pace duratura e non di un espediente per guadagnare tempo. “L’Ucraina – ha scritto su X – è pronta a colloqui diretti. Serve solo la disponibilità della Russia”. Zelensky ha sottolineato che è Mosca a dover decidere di porre fine alla guerra: “Sappiamo bene chi prende le decisioni in Russia”.

26 morti a Kiev

Volodymyr Zelensky, Presidente Ucraina
Volodymyr Zelensky, Presidente Ucraina

La capitale ucraina è stata colpita nella notte del 31 luglio da un attacco devastante con oltre 300 droni e 8 missili, che ha causato almeno 26 morti e 159 feriti, tra cui 12 bambini. Il sindaco Klitschko ha parlato del numero più alto di bambini feriti dall’inizio della guerra. Zelensky ha denunciato “un colpo vile” e ha invitato il mondo a non restare in silenzio: “Le sanzioni stanno funzionando, devono essere rafforzate. Solo uniti possiamo fermare tutto questo”.

Oltre a Kiev, i raid russi hanno colpito la regione di Zaporizhzhia, dove un uomo è morto e tre persone, tra cui due donne, sono rimaste ferite. Nella stessa notte, l’Aeronautica ucraina ha abbattuto 44 droni su 72 lanciati dai russi, inclusi i kamikaze Shahed, su nove diverse regioni, tra cui Kharkiv, Donetsk e Dnipropetrovsk.

Chasiv Yar contesa

Dall’altra parte, ieri il Ministero della Difesa russo ha annunciato la conquista della città chiave di Chasiv Yar, nella regione ucraina di Donetsk. Kiev ha smentito, parlando di “disinformazione russa”. Zelensky ha ribadito che l’esercito ucraino mantiene le posizioni a Pokrovsk e Dobropillia, teatri degli scontri più intensi, e che ogni tentativo russo di sfondamento viene respinto. L’ISW (Institute for the Study of War) conferma comunque una progressione lenta ma costante delle truppe russe lungo il fronte.

Trump: “Quello che fa la Russia è disgustoso”

Donald Trump, Presidente USA
Donald Trump, Presidente USA

Il presidente americano Donald Trump ha definito “disgustose” le azioni della Russia in Ucraina e ha annunciato nuove sanzioni. “Non so se infastidiranno Putin, ma le applicheremo”, ha detto alla stampa. Trump ha anche confermato che il suo inviato Steve Witkoff, dopo la missione in Israele, si recherà a Mosca. Solo due giorni fa, Trump aveva dato dieci giorni di tempo a Putin per porre fine alla guerra, senza specificare conseguenze concrete.

Ue e Usa stringono i ranghi: “Più difesa aerea per Kiev”

Parallelamente il Dipartimento della Difesa americano ha annunciato la produzione di missili aria-aria Amraam destinati all’Ucraina e a 17 altri Paesi, per un valore complessivo di 3,5 miliardi di dollari. I missili saranno prodotti dalla Raytheon in Arizona e consegnati entro il 2031. Inoltre, una proposta bipartisan presentata al Senato prevede 54,6 miliardi di dollari in aiuti per Kiev nei prossimi due anni.

Anche se la proposta ha poche chance di passare, segnala un possibile cambio di rotta nella politica estera americana. Intanto l’Alto rappresentante Ue Kaja Kallas ha condannato con forza gli attacchi su Kiev, definendoli “atti di depravazione contro civili” e ha chiesto più armi e più difese aeree per l’Ucraina. Le bandiere dell’Unione sono state issate a mezz’asta per commemorare le vittime. Anche il ministro ucraino Kuleba ha lanciato un appello all’Europa: “La minaccia di attacco russo è reale e attuale. I cittadini devono saperlo. La risorsa più preziosa oggi è il tempo”.

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