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Notte di fuoco su Kiev: oltre 300 droni e 8 missili. Morti madre e figlio di 6 anni

Colpite le regioni di Kiev, Sumy, Poltava, Mykolaiv e Dnipropetrovsk. La risposta di Mattarella al Cremlino: “Continua la postura aggressiva della Russia”
venerdì, 1 Agosto 2025
2 minuti di lettura

La notte tra il 30 e il 31 luglio è stata una delle peggiori dall’inizio della guerra: la Russia ha lanciato uno degli attacchi più massicci degli ultimi mesi sull’Ucraina, colpendo Kiev e le regioni di Sumy, Poltava, Mykolaiv e Dnipropetrovsk. Secondo le autorità ucraine, l’operazione ha coinvolto oltre 300 droni d’attacco e otto missili. La capitale è stata il bersaglio principale. Secondo il presidente Volodymyr Zelensky, a Kiev sono morte almeno sei persone, tra cui un bambino di sei anni e sua madre.

Oltre cinquanta i feriti, otto dei quali in gravi condizioni. Diversi edifici sono stati colpiti, compreso un palazzo di nove piani che è parzialmente crollato. Il sindaco Vitali Klitschko ha invitato i residenti a rifugiarsi nei bunker, mentre nelle strade risuonavano le raffiche della contraerea e le esplosioni.

Nel quartiere di Solomianskyi, tra i più colpiti, un edificio scolastico è stato centrato direttamente, insieme a magazzini e abitazioni civili. Almeno due bambini risultano tra i feriti, mentre continuano le operazioni di soccorso tra le macerie. In alcune zone della città sono scoppiati incendi con veicoli in fiamme. Il capo dell’amministrazione militare della capitale, Tymur Tkachenko, ha definito l’attacco “una nuova escalation criminale” e ha avvertito che il bilancio potrebbe aggravarsi ulteriormente.

Mattarella: “Postura aggressiva” di Mosca

Durante la cerimonia del Ventaglio al Quirinale, il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha commentato duramente l’attacco russo: “Prosegue, angosciosa, la postura aggressiva della Russia in Ucraina: un macigno sulle prospettive del continente europeo e dei suoi giovani”.
Mattarella ha sottolineato che l’aggressione russa ha cambiato la storia dell’Europa e ha espresso la preoccupazione condivisa tra i Paesi dell’Unione Europea e della NATO, in particolare quelli affacciati sul Mar Baltico, che temono di essere i prossimi obiettivi dell’espansionismo di Mosca.

Roma convoca l’ambasciatore russo

Il Ministero degli Esteri italiano ha convocato ieri l’ambasciatore russo Aleksej Paramonov per chiedere spiegazioni riguardo ad alcune dichiarazioni “russofobe” attribuite al Presidente della Repubblica italiana e pubblicate sul sito ufficiale del Ministero degli Esteri di Mosca.
La Farnesina ha ribadito che, pur condannando con fermezza l’aggressione russa all’Ucraina, le autorità italiane non hanno mai espresso propositi ostili nei confronti della Federazione Russa o della sua popolazione, e ha chiesto il rispetto reciproco tra le istituzioni dei due Paesi.

Zelensky: “Costringere Mosca alla pace”

Il presidente ucraino Zelensky ha definito l’attacco su Kiev “una dimostrazione della volontà russa di distruggere la nostra vita quotidiana”. Ha poi ribadito l’urgenza di un’azione internazionale coordinata per costringere Mosca a negoziare: “I nostri partner hanno tutti gli strumenti per farlo. Confidiamo che quanto dichiarato da Stati Uniti ed Europa si traduca in atti concreti”. La posizione di Kiev resta chiara: fermare l’escalation e portare la Russia a un tavolo di pace vero, non di facciata.

L’esercito russo avanza: presa Chasov Yar

Mentre l’attenzione è rivolta agli attacchi sui centri urbani, sul fronte orientale l’esercito russo ha annunciato di aver preso il controllo della città di Chasov Yar, nella regione di Donetsk. La conquista rappresenterebbe un punto strategico importante per le operazioni future nella regione. L’avanzata conferma che, a quasi due anni dall’inizio del conflitto, la guerra si sta intensificando su più fronti, con la popolazione civile ancora una volta a pagarne il prezzo più alto.

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