sabato, 26 Luglio, 2025
Attualità

Strade, nel 2024 incidenti ancora in aumento. Allarme motociclisti e monopattini

Il rapporto Istat-Aci fotografa una mobilità tornata ai livelli pre-pandemia, ma restano critiche velocità e distrazioni

Secondo il rapporto annuale Istat-Aci sugli incidenti stradali in Italia relativo al 2024, emerge un quadro ancora preoccupante, caratterizzato da una sostanziale stabilità nel numero delle vittime, ma con un incremento significativo degli incidenti e dei feriti. Nonostante una lieve diminuzione delle vittime rispetto all’anno precedente (-0,3%), i dati continuano a suscitare preoccupazione. Nel corso del 2024 si sono verificati 173.364 incidenti stradali con lesioni a persone, il che rappresenta un aumento del 4,1% rispetto al 2023. Parallelamente è cresciuto anche il numero dei feriti, salito a 233.853, con un aumento della stessa entità, pari al 4,1%. Il dato più significativo riguarda tuttavia le vittime: 3.030 persone hanno perso la vita sulle strade italiane, un calo minimo rispetto alle 3.039 vittime registrate nel 2023.

La ripresa definitiva della mobilità post-pandemica ha influenzato il quadro complessivo dell’incidentalità stradale. Infatti l’incremento degli spostamenti per motivi di lavoro, studio e turismo ha contribuito all’aumento degli incidenti complessivi, anche se il numero dei morti è rimasto quasi invariato rispetto all’anno precedente.

I motociclisti

Particolarmente critico è l’aumento delle vittime tra alcune specifiche categorie di utenti della strada. Il rapporto evidenzia un incremento notevole delle vittime tra i motociclisti, che salgono a 830 nel 2024, con una crescita del 13,1% rispetto all’anno precedente. Analogamente crescono anche le vittime tra gli occupanti di autocarri, che passano a 146 morti con un drammatico incremento del 30,4%. In aumento anche il numero di incidenti che coinvolgono mezzi di micromobilità, soprattutto monopattini elettrici: le vittime passano dalle 21 del 2023 alle 23 del 2024, accompagnate da un significativo aumento dei feriti, saliti a 3.751.

D’altra parte si registrano alcune importanti riduzioni nel numero delle vittime in altre categorie. Gli occupanti di autovetture deceduti diminuiscono del 6%, attestandosi a 1.252, i ciclomotoristi del 10,3% con 61 vittime, i pedoni del 3,1% con 470 vittime, e infine i ciclisti (inclusi quelli delle biciclette elettriche) segnano un calo significativo del 12,7%, con 185 morti.

La distribuzione geografica degli incidenti mostra differenze significative tra ambiti urbani ed extraurbani. Nonostante la maggior parte degli incidenti avvenga in ambito urbano (73,2% del totale), il numero più alto di vittime (48,6%) si registra sulle strade extraurbane, a causa della maggiore gravità degli incidenti che si verificano a velocità più elevate. Anche il dato delle autostrade merita attenzione: qui, gli incidenti aumentano del 6,9% e il numero delle vittime sale del 7,1% rispetto al 2023, un’inversione preoccupante dopo il calo significativo registrato l’anno precedente.

Numeri europei

Guardando ai dati europei, il quadro italiano non appare particolarmente confortante. Nella UE27, infatti, il numero di vittime totali è sceso a 20.017 nel 2024, registrando una diminuzione più marcata rispetto all’Italia, pari al -2,2%. Nel confronto internazionale, il tasso di mortalità italiano si attesta a 51 morti per milione di abitanti, superiore alla media europea di 45, posizionando l’Italia al 19° posto della graduatoria Ue per la sicurezza stradale.

I comportamenti scorretti alla guida continuano a essere tra le principali cause degli incidenti. La distrazione, il mancato rispetto della precedenza e l’eccessiva velocità rappresentano, insieme, il 37,8% delle cause totali, mantenendo una preoccupante stabilità nel tempo. Proprio la velocità elevata risulta essere la seconda violazione più sanzionata dopo la sosta vietata, con il 34% delle infrazioni rilevate. Nel contempo, aumentano le sanzioni per guida sotto effetto di sostanze stupefacenti, mentre diminuiscono leggermente quelle per guida in stato di ebbrezza e per il mancato uso delle cinture di sicurezza.

Il rapporto sottolinea inoltre il costo sociale elevatissimo derivante dagli incidenti stradali, che supera i 18 miliardi di euro, quasi l’1% del Pil nazionale. Se si considerano anche gli incidenti che hanno causato solo danni materiali, il costo complessivo arriva a circa 22,6 miliardi di euro.

Interventi mirati

Infine il documento Istat-Aci evidenzia l’urgente necessità di interventi mirati per incrementare la sicurezza stradale, suggerendo miglioramenti nella progettazione delle infrastrutture, maggiore severità normativa e sanzionatoria, e una più efficace gestione dei soccorsi per ridurre al minimo le vittime e i feriti. Un appello che rimane di estrema attualità, soprattutto in vista degli obiettivi europei che puntano al dimezzamento delle vittime entro il 2030.

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