“Ci sono migliaia di imprenditori che tra conflitti e dazi non sanno dove vendere i loro prodotti”. È la difficile verità delle pressanti difficoltà, per ora senza vie d’uscita, che assediano le aziende in particolare quelle di piccole dimensioni. A sottolineare la mole di questioni avverse è il presidente Nazionale Cna, Dario Costantini che lancia un appello. “Le piccole imprese sono la colonna vertebrale dell’economia italiana ma anche di quella europea” ed è tempo che “a Bruxelles come a Roma si mettano in campo politiche e strumenti coerenti con il sistema produttivo”.
Troppe parole pochi fatti
Costantini dal palco della Cna Sicilia puntualizza anche i ritardi e le promesse mancate, “a parole la politica, in Italia e in Europa, si spende per le nostre imprese ma poi norme e strumenti vengono disegnati pensando al 3% delle imprese e il resto deve adattarsi con fatica”. “Stiamo vivendo un momento storico che non ha precedenti dalla fine della seconda guerra mondiale”, prosegue il Presidente Cna, “ci sono ben 56 guerre nel mondo che coinvolgono direttamente indirettamente oltre 90 paesi. Ci sono le politiche commerciali degli Stati Uniti che stanno mettendo a repentaglio gli equilibri del commercio mondiale. Ci sono migliaia di imprenditori che tra conflitti e dazi non sanno dove vendere i loro prodotti”.
Serve uno scatto della politica
Aprire nuovi mercati è una necessità e “anche come CNA ci siamo attivati per avviare relazioni con altri paesi per valorizzare il Made in Italy”, evidenzia Costantini, “ma non è semplice e soprattutto occorre tempo. Per questo è necessario in questa fase sostenere le piccole imprese che già scontano, specialmente in Italia, oneri e penalizzazioni che non hanno riscontro in Europa”.
Dazi e burocrazia
Per il leader della Confederazione nazionale degli artigiani, dalla politica deve arrivare uno scatto in avanti. “Non siamo contro la politica”, fa ancora il leader della CNA, “anzi, e consideriamo essenziale il confronto con le istituzioni alle quali ci rivolgiamo in modo trasparente e con estrema franchezza nell’interesse delle imprese e del paese”.
“Sotto la minaccia dei dazi sento invocare la necessità di abbattere i dazi interni che l’Europa si auto-impone. Certamente la Presidente Von der Leyen deve fare un lavoro importante e incisivo”, aggiunge Costantini, “ma onestamente non può essere l’Italia a dare lezioni. Siamo un paese dove ogni anno dobbiamo dedicare 313 ore di lavoro alla burocrazia. Abbiamo presentato 100 proposte per la semplificazione, a costo zero per lo Stato ma che farebbero risparmiare 7 miliardi l’anno alle imprese”. “È indispensabile intervenire sui costi elevati”, conclude Costantini, “dell’energia facilitare l’accesso al credito che in 13 anni si è ridotto del 40% verso le piccole imprese”.