
In un momento storico segnato da tensioni internazionali e da un drammatico ritorno della violenza sui civili il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scelto di essere presente a Rovereto, in Trentino, per celebrare il centenario della Campana dei Caduti, Maria Dolens, monumento simbolico nato per ricordare le vittime della Prima guerra mondiale. Nel suo discorso, pronunciato ai piedi della storica campana, Mattarella ha lanciato un monito forte e inequivocabile contro il riemergere delle guerre di annessione e delle logiche di dominio: “Questo ritorno qui a Maria Dolens è prezioso in questo momento storico della vita internazionale, in cui — in pieno contrasto con i desideri, le aspirazioni, le attese dell’umanità in ogni continente — riaffiorano ombre che pensavamo non dovessero avere più spazio”.
Il Capo dello Stato ha evocato con chiarezza le forme più brutali della violenza contemporanea, parlando di un mondo dove non ci si limita più allo scontro tra eserciti, ma dove si colpiscono deliberatamente i civili: “Si assiste al massacro di giovani intenti a festeggiare ascoltando musica. Si spara e si uccide sui luoghi di preghiera, nei punti in cui si distribuisce acqua a chi ha sete o pane a chi ha fame”.
Impegno per la pace

Mattarella ha richiamato l’Europa e la comunità internazionale a un rinnovato impegno per la pace, ricordando come Maria Dolens — il grande bronzo fuso con il metallo dei cannoni delle nazioni coinvolte nella Grande Guerra — sia stata voluta come segno di riconciliazione tra i popoli. “Qui si alza un messaggio universale di pace e di speranza, che oggi deve risuonare con forza ancora maggiore”, ha sottolineato. In un mondo attraversato da guerre e crisi umanitarie — dalla striscia di Gaza all’Ucraina, passando per l’instabilità in molte regioni africane e asiatiche — le parole del Capo dello Stato si caricano di significati profondi. “È inaccettabile che si torni a legittimare il dominio del forte sul debole, il bombardamento di civili nelle loro abitazioni, l’idea che la guerra possa ancora essere uno strumento della politica”, ha ribadito il Presidente.