Porre l’attenzione sulle imprese di piccola dimensione, ancora troppo trascurate nelle politiche UE. È la richiesta di Confartigianato dopo aver visionato il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) per il periodo 2028-2034, un bilancio da quasi 2.000 miliardi di euro pensato per affrontare le principali sfide economiche, geopolitiche e climatiche del prossimo decennio. Documento presentato il 16 luglio dalla Commissione europea.
Obbiettivo semplificare
Le priorità al centro della nuova proposta sono la razionalizzazione dei programmi per semplificare l’accesso ai fondi per i diversi beneficiari e la flessibilità, per permettere all’Unione di allocare velocemente le risorse dove necessario.
“Il nuovo QFP si articola principalmente in due nuovi strumenti”, illustra la Confartigianato, “i Piani Nazionali e Regionali di Partenariato e il nuovo Fondo Europeo per la Competitività.
I Piani nazionali e regionali di Partenariato accorpano la politica di coesione e la Politica agricola comune, per introdurre maggiore semplificazione e ridurre gli oneri amministrativi”.
Svolta nei fondi Ue
Questi piani nazionali, che rappresentano il 48% dell’intero QFP, rappresentano una svolta nel modo in cui i fondi UE verranno distribuiti e gestiti. “Ogni Stato membro”, ricorda la Confederazione degli artigiani, “dovrà presentare infatti un piano unico e integrato che racchiuderà tutte le misure di sostegno — dalla politica agricola alla coesione, dall’occupazione all’innovazione — in un’unica cornice strategica”.
Il secondo strumento previsto è il Fondo Europeo per la Competitività, con una dotazione di 409 miliardi di euro (23% del QFP), concepito per sostenere le imprese europee lungo l’intero ciclo degli investimenti, dalla ricerca alla crescita su scala, concentrandosi su quattro ambiti prioritari: transizione verde, digitale, biotecnologie e salute, difesa e spazio. Il Fondo, insieme al programma Horizon Europe (175 miliardi per la ricerca e l’innovazione), vuole catalizzare investimenti pubblici e privati, semplificare l’accesso alle risorse e ridurre tempi e costi per le aziende. In particolare, offrirà un unico punto di accesso e regole armonizzate per i beneficiari.
Rafforzare il bilancio e le nuove priorità
Parallelamente alla presentazione del QFP, la Commissione Europea ha illustrato i punti principali della sua proposta in materia di risorse proprie. “L’obiettivo”, fa presente la Confartigianato, “è quello di rafforzare la capacità di bilancio dell’Unione per far fronte alle nuove priorità strategiche, riducendo la pressione sugli Stati Membri”
Le preoccupazioni
In una nota dopo aver preso visione delle proposte dell’Unione, la Confartigianato “riconosce la rilevanza delle misure annunciate ma evidenzia al contempo alcune preoccupazioni già più volte espresse dalla Confederazione, anche, nel corso di un seminario di presentazione di una ricerca condotta con OREP sul futuro dei fondi di coesione”.
“La Confederazione accoglie positivamente la volontà della Commissione di semplificare e razionalizzare i fondi europei”, puntualizza la Confartigianato, “che finora si erano dimostrati eccessivamente complessi per le micro e PMI. Tuttavia, soprattutto con riferimento al Fondo per la competitività, occorre porre l’attenzione sulle imprese di piccola dimensione, ancora troppo trascurate nelle politiche UE”.
No alla centralizzazione
Confartigianato sottolinea il rischio che l’adozione di un Fondo unico europeo “possa comportare un’eccessiva centralizzazione delle scelte strategiche di politica industriale, con il pericolo concreto di un progressivo”, sottolinea la Confartigianato, “allontanamento dai territori e dalle esigenze delle comunità locali, in particolare delle piccole imprese e delle realtà artigiane.
Altro nodo rilevante è quello della complessità amministrativa nella gestione delle risorse, un tema su cui”, secondo Confartigianato, “non emergono segnali di sostanziale avanzamento. Il riferimento ad una ‘condizionalità intelligente’ appare ancora troppo generico. Auspichiamo che tale principio venga effettivamente declinato in modo da semplificare i meccanismi di spesa, senza compromettere l’efficacia nell’attuazione degli obiettivi.”
Dialogo tra Istituzioni
Confartigianato, inoltre, ribadisce l’importanza di un dialogo costante tra istituzioni europee e territori, affinché il Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2034 possa davvero rappresentare uno strumento di sviluppo inclusivo, efficace e vicino alle esigenze del tessuto produttivo reale.
“Per quanto riguarda i nuovi Piani di partenariato, sarà necessaria una stretta collaborazione tra governi nazionali, regioni, comunità locali e rappresentanti delle PMI, al fine di soddisfare le esigenze dei territori e del mondo produttivo. Infatti, come emerso anche dal Rapporto di Confartigianato e PromoPa, le micro e PMI intercettano in maniera ancora troppo limitata le rispose della politica di coesione”.
Rafforzare il ruolo delle Pmi
“Il pacchetto legislativo proposto dalla Commissione”, evidenzia infine la Confartigianato, “rappresenta dunque un’opportunità significativa per colmare queste lacune, rafforzando la competitività europea e promuovendo al contempo una crescita più inclusiva e coesa, che valorizzi l’importante ruolo economico e sociale delle imprese di piccole dimensioni”.