Un assembramento di giovani agricoltori per dire no ai previsti tagli alla Politica Agricola Comune (Pac). Il flash mob si è tenuto a Bruxelles per difendere il loro lavoro e il futuro dell’agricoltura. Protagonisti della iniziativa i giovani imprenditori agricoli di Coldiretti, protagonisti della protesta organizzata nella capitale europea, mentre altre proteste analoghe si svolgevano in contemporanea nella Capitale, contro i che dovrebbero arrivare dalla Commissione Von der Leyen, che prevederebbero un netto taglio ai finanziamenti destinati al settore primario.
Fondi destinati ai giovani
“La Pac è stata determinante per la mia azienda”, racconta Lorenzo Ottoni, agricoltore e allevatore di Mantova, “Ho potuto avviare la mia impresa nel 2019 grazie al contributo per l’insediamento giovani. Negli anni successivi ho investito in tecnologia e sostenibilità con il supporto del Psa e dell’organizzazione dei produttori. Senza questi strumenti, crescere sarebbe stato impossibile”.
Dello stesso avviso Diego Foroni, 22 anni, che nella stessa provincia gestisce un allevamento di bovini da carne e un impianto di biogas: “In un momento segnato da instabilità dei mercati, epizoozie e concorrenza sleale, il sostegno della Pac è essenziale. Colpire il settore significa compromettere anche la produzione di energia rinnovabile da fonti agricole, come quella garantita dai nostri impianti”.
Aiuti necessari per le imprese
Da Cremona, Irene Pavesi, apicoltrice, denuncia il rischio concreto di abbandono delle aree marginali: “I fondi europei ci permettono di mantenere attive le aziende anche nei territori meno vocati. Le api sono sentinelle dell’ambiente, ma senza un sostegno strutturale non possiamo reggere l’impatto delle stagioni difficili”.
Dal Veneto, Ilaria Pizzolato difende il ruolo della zootecnia da latte nelle aree montane e svantaggiate: “I premi accoppiati, i pagamenti agroambientali e gli aiuti alle zone interne sono strumenti vitali per la tenuta del territorio e la garanzia di un latte tracciabile e sicuro. Con questi tagli, si mette a rischio l’intero comparto e si apre la porta a prodotti importati privi dei nostri standard sanitari e ambientali”.
Senza Pac progetti rinviati
Infine, Daniele Paolucci, 28 anni, viticoltore mantovano: “Ho scelto l’agricoltura dopo gli studi in giurisprudenza. Ho iniziato a 18 anni e oggi vorrei ampliare la mia azienda con una nuova cantina e un agriturismo. Ma senza la Pac, tutto si ferma. È un investimento sul futuro che l’Europa non può permettersi di cancellare”.