Inutile negarlo. Il solco tra Forza Italia e Lega si fa più profondo. A riaprirlo sono le dichiarazioni del Vicepremier Antonio Tajani, che in poche ore ha toccato tre temi caldi: fisco, candidature e cittadinanza. Il primo fronte è quello della flat tax. Tajani ha proposto di rilanciare la storica idea di Silvio Berlusconi con un’aliquota unica al 23% per tutti. Una proposta subito contestata da Armando Siri, Consigliere economico di Matteo Salvini e padre della flat tax leghista: “Con un’aliquota del genere aumenterebbe il peso fiscale per milioni di italiani. Per funzionare serve una soglia al 15%, come per le partite Iva”. Siri ha ricordato che la proposta della Lega è contenuta in un disegno di legge già depositato al Senato e calibrato su meccanismi complessi. Il secondo fronte è il Veneto, dove si voterà nel 2025. Tajani ha avanzato la candidatura di Flavio Tosi, ex Sindaco di Verona: “Non vogliamo imporre nulla, ma Tosi è un amministratore capace”. La Lega ha replicato con Igor Iezzi, che ha rivendicato la continuità con la guida Zaia: “Il Veneto è sinonimo di buon governo leghista. È naturale proseguire con un nostro nome”.
Infine il nodo cittadinanza. Tajani ha difeso la proposta di “ius scholae light”, rivolta ai minori stranieri regolari: “Nessun inciucio col Pd. La nostra è una proposta autonoma, coerente con il programma del Centrodestra”. Il leader azzurro ha ribadito il diritto a proporre idee, senza che questo comprometta l’equilibrio della coalizione. Ma la Lega, tradizionalmente più rigida su questi temi, non nasconde le sue riserve.
