giovedì, 26 Giugno, 2025
Società

Bullismo, l’allarme dell’Istat: nel 2023 colpiti 7 ragazzi su 10

I numeri parlano chiaro e suonano come un campanello d’allarme: il 68,5% dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni ha subito almeno un comportamento offensivo, non rispettoso o violento, sia nel mondo reale che in quello digitale. È quanto emerge dalla più recente indagine Istat sul bullismo e cyberbullismo, riferita all’anno 2023.
Non si tratta solo di episodi isolati. Un giovane su cinque (21%) ha vissuto queste esperienze in modo continuativo, più volte al mese, e per l’8% si tratta addirittura di episodi settimanali. Un fenomeno, quindi, che assume le caratteristiche di una vera e propria emergenza sociale.

Maschi più bullizzati online

L’indagine evidenzia alcune differenze di genere interessanti. L’8,9% dei ragazzi si dichiara bullizzato online più volte al mese, contro il 6,6% delle ragazze. Tuttavia, mentre per i maschi il bullismo si manifesta soprattutto con offese e insulti (16%), le ragazze subiscono più spesso forme di esclusione sociale: oltre il 12% contro l’8,5% dei coetanei maschi.

I più giovani sono i più esposti

Il cyberbullismo è un’esperienza comune per oltre un terzo degli adolescenti: il 34% ha riferito di aver subìto vessazioni online almeno una volta nell’ultimo anno, e quasi l’8% più volte al mese. In particolare, i giovanissimi tra gli 11 e i 13 anni sono i più vulnerabili: il 23,7% di loro ha vissuto comportamenti vessatori con una certa frequenza, contro il 19,8% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni.
Nord Italia in testa per atti vessatori
Dal punto di vista geografico, è il Nord del Paese a registrare le incidenze più alte di bullismo continuativo. I dati parlano di un 22,1% nel Nord-est, 21,6% nel Nord-ovest e 21% nel Centro. Più contenute le percentuali nel Mezzogiorno, dove la quota scende al 20%.

Origine straniera

Particolarmente colpiti risultano essere i ragazzi di origine straniera, con una media del 26,8% che dichiara di aver subìto episodi vessatori più di una volta al mese, contro il 20,4% degli italiani. I più esposti risultano essere i giovani di nazionalità rumena (29,2%) e ucraina (27,8%), seguiti da quelli di origine cinese (25%), albanese e marocchina (oltre il 22%).

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Meloni: “Scenario delicato, l’Italia farà la sua parte”

Maurizio Piccinino

Meloni: “Frangente internazionale estremamente complesso, l’escalation in Medio Oriente preoccupa”

Anna Garofalo

Meloni apre la via diplomatica per fermare l’escalation in Medioriente

Stefano Ghionni

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.