mercoledì, 25 Giugno, 2025
Attualità

Turismo, filiere portuali e sviluppo. Federagenti: Patto per il mare per coniugare crescita e sostenibilità

Assemblea con il Ministro Musumeci e il viceministro Rixi. Sangalli: crocieristica settore strategico

Conciliare l’espansione delle grandi navi con le esigenze di sostenibilità ambientale, sociale ed economica dei territori costieri. È il grande tema per il sostegno del comparto crocieristico che continua a registrare tassi di crescita da record. Un versante di iniziative che vede impegnati gli agenti e mediatori marittimi italiani che si preparano a confrontarsi su una delle sfide più complesse e urgenti per il futuro del settore:.

Grandi navi e grandi opportunità

È con questo obiettivo che la categoria si è ritrovata a Roma per l’Assemblea Pubblica di Federagenti, la prima per il presidente Paolo Pessina.
Tra i temi al centro dell’incontro, che ha visto la partecipazione del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, del Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, l’analisi dei ritorni economici per i territori toccati dagli itinerari crocieristici sarà uno dei nodi cruciali. Le grandi navi, è stato evidenziato infatti, non solo portano turisti, ma attivano filiere economiche che coinvolgono agenzie, operatori portuali, trasporti locali, servizi a terra e commercio.

La filiera portuale

Ad aprire i lavori in qualità di “padrone di casa” è stato il “ presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, “Confcommercio, da 80 anni, è la casa o, oggi, potremmo dire il porto delle imprese del terziario. Nata nel commercio, ha ampliato nel tempo la sua identità includendo turismo, servizi, trasporti, professioni e cultura. In questa visione, trasporti e logistica sono abilitatori di sviluppo e crescita”. “Per questo”, ha detto Sangalli, “siamo l’approdo naturale per un confronto come quello odierno sul sistema crocieristico, promosso da Federagenti, tra le prime federazioni ad aderire alla Confederazione. Grazie anche al suo esempio, oggi gran parte della filiera marittima e logistico-portuale si riconosce nel nostro sistema: agenti marittimi, autotrasportatori, spedizionieri, ormeggiatori, compagnie di navigazione, logistica energetica e bus turistici. Un sistema articolato ma coeso, funzionale alla crescita e alla rappresentanza unitaria. La nomina del Presidente Russo a vicepresidente di Confcommercio ne è conferma. È una rete a servizio di un Paese che vuole essere protagonista delle grandi rotte e dell’accessibilità”.

Dal Made in Italy al Sense of Italy

Secondo Sangalli, “turismo, trasporti ed economia del mare sono realtà interconnesse, oggi più che mai sensibili alle crisi geopolitiche e all’incertezza globale, che riduce crescita e stabilità. In questo contesto, la crocieristica è strategica: vive di connessioni, libertà di movimento, apertura. Il mare è il grande connettore. Con 64 porti coinvolti, oltre 14 milioni di passeggeri movimentati nel 2024 e una crescita del 30% in dieci anni, il settore ha enormi potenzialità. Serve ora puntare su qualità, formazione e programmazione efficiente, condivisa tra tutti gli attori. Perché il vero valore dell’Italia nasce dai territori. Non è più solo Made in Italy, ma Sense of Italy: un mix di turismo, cultura, manifattura, servizi che dà valore a ciò che è italiano. Il mare ci offre una prospettiva: tenendo la barra dritta, possiamo affrontare il mare aperto e fare rotta verso un’Italia più forte, più aperta, più competitiva”.

Svolta possibile con il movimento crocieristico

Il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, nel suo intervento ha sottolineato che “il tema al centro dell’assemblea è quello della criticità delle crociere. Sono convinto che abbiamo la necessità in un contesto di cambiamento di focalizzare alcuni temi e di non dare per scontate alcune soluzioni. Secondo recenti sondaggi, il mare non è al centro dell’attenzione degli italiani”. “Abbiamo il dovere”, ha detto Musumeci, “di assumere iniziative adeguate. Il governo ha messo insieme un struttura per le politiche del mare che con la prossima legislatura diventerà un vero e proprio dicastero del mare. E’ un mondo che cambia e in questo contesto il crocierismo sta diventando l’imputato di turno e sottovalutare questo fenomeno è ingenuo”. “Ogni fenomeno turistico”, ha osservato il ministro, “ha bisogno di essere condiviso dalle comunità locali che dovrebbero essere i beneficiari di un certo movimento. Abbiamo la necessità di individuare i problemi, i punti deboli e i punti forti degli attacchi che arrivano dall’esterno e di fornire un unica risposta. Il crocierismo deve essere interconnesso con le aree interne con servizi adeguati altrimenti rischia di essere percepito come un’intrusione. Io proporrei di costituire un gruppo di lavoro con i ministeri direttamente interessati per affrontare il tema. “L’Italia”, ha concluso Musumeci, “ha bisogno del movimento crocieristico perché è una delle filiere più importanti dell’economia del mare”.

Risolvere criticità del settore

Il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi che ha delineato le complessità del settore e la necessità di un fronte comune in un momento reso complesso dalle criticità geopolitiche in atto. “Da parte nostra”, ha detto Rixi, “siamo consapevoli che siamo di fronte a sfide che negli ultimi decenni non hanno precedenti. Stiamo valutando l’impatto che potrebbe avere il conflitto bellico in atto sul prezzo e sui tempi di consegna del petrolio. Ci muoviamo sul fronte interno, quello normativo. Serve un decreto o disegno di legge sulla riforma del sistema portuale nazionale che con le sue 16 autorità portuali fa meno traffico del solo porto di Rotterdam. Noi, invece, vogliamo indirizzare il nostro sistema verso una competizione mondiale”. Rixi si è poi soffermato sull’importanza di potenziare gli scali portuali italiani con nuovi terminal crocieristici, centri servizi e dragaggi e di coordinarsi con gli entri territoriali e i loro piani regolatori regionali e comunali.

“Patto per il mare” contro le campagne diffamatorie

“Oggi parliamo di segnali, ma le campagne di ostilità e di respingimento maturano alla svelta e producono spesso risultati incontrollati e incontrollabili”, commenta Paolo Pessina, Presidente della Federazione Nazionale degli Agenti, Raccomandatari Marittimi e Mediatori Marittimi, nel suo intervento lancia un guanto di sfida non tanto e non solo alla cultura del “No”, ma anche alla deriva ormai in atto da anni e innescata dall’espulsione delle navi da crociera dalla Laguna di Venezia proponendo un approccio del tutto nuovo sintetizzabile in un motto “un Patto per il mare”. “Per questo oggi scendiamo in campo non per difendere le crociere, ma per affermare con forza: le crociere sono una risorsa turistica importante per il Paese, uno strumento di promozione del Sistema Italia e non possono né devono diventare il bersaglio di una campagna di odio indiscriminato che tende a individuare nelle grandi navi bianche il nuovo nemico per i territori per le comunità e per l’ambiente”.

Operazione verità

“Con territori e comunità del Paese a rischio, reale o virtuale, di overtourism, il Patto per il mare”, sottolinea ancora Pessina “propone prima di tutto un’operazione verità sull’impatto delle navi bianche e dei crocieristi, quindi una vera e propria formula di coordinamento del turismo che arriva dal mare”. “Un turismo”? ha ricordato il Presidente di Federagenti, “che genera un posto di lavoro ogni venti crocieristi trasportati, che produce un fatturato totale di 168,6 miliardi di dollari, che in Europa raggiunge i 55,3 miliardi e in Italia i 15 miliardi. “Di fronte a un trend che, in modo talora grottesco”, ha concluso Pessina, “tende a identificare nelle navi passeggeri il simbolo del lusso che calpesta i diritti (sulla falsariga della contestazione per le nozze di Jeff Bezos), è necessario intervenire subito e con decisione”.

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