La situazione in Medioriente torna a farsi incandescente. Dopo l’annuncio, accolto con favore dalla comunità internazionale, di una tregua bilaterale tra Israele e Iran, il fragile equilibrio si è nuovamente incrinato. A complicare lo scenario, secondo quanto riferito dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante le repliche in Senato in vista del prossimo Consiglio europeo, sarebbe stata la violazione unilaterale da parte iraniana, che ha riaperto il rischio di un’escalation. Ma Meloni invita alla cautela e alla speranza: “Lo scenario sembrava evolvere positivamente. Poi la tregua è stata violata da Teheran, ma lo stesso Iran ha poi confermato la volontà di mantenerla. Siamo ancora fiduciosi che si possa riprendere il cammino del dialogo”, ha dichiarato il premier, ribadendo il ruolo dell’Italia come attore impegnato sin dall’inizio per favorire il negoziato.
Nel quadro di un possibile contrattacco israeliano, la posizione del governo italiano si muove nel solco della prudenza. “Israele potrebbe reagire – ha detto Meloni – ma ci auguriamo che la risposta sia proporzionata. L’obiettivo resta quello di evitare un’escalation e riportare le parti al tavolo del confronto”.
Nessun italiano coinvolto in Qatar
Rispetto alle preoccupazioni per la sicurezza dei connazionali in aree a rischio, il Primo Ministro ha voluto rassicurare il Parlamento: “Non risultano cittadini italiani coinvolti né tra i civili né tra i militari presenti in Qatar”. A tal proposito, ha annunciato che “le ambasciate italiane organizzeranno da oggi incontri mirati con i connazionali presenti nei Paesi più sensibili per aggiornamenti e misure di sicurezza”. Nelle sue comunicazioni in Aula, Meloni ha allargato lo sguardo al tema della sicurezza europea e al ruolo dell’Italia nel contesto internazionale: “La pace non si ottiene da sola. La deterrenza è fondamentale. Solo con sistemi di difesa credibili si può evitare il conflitto e proteggere i nostri valori”. Per la presidente del Consiglio, l’Europa deve assumersi maggiori responsabilità, ma senza rinnegare l’Alleanza atlantica.
Nel quadro di un rafforzamento della cooperazione militare continentale, la leader di Fratelli d’Italia ha chiarito la linea del governo: “Non bisogna costruire una difesa parallela alla NATO, sarebbe un errore strategico. Al contrario, l’Europa deve lavorare per rafforzare la propria capacità di difesa all’interno del sistema atlantico. Una ‘colonna europea della Nato’ che non escluda nessuno ma anzi migliori la cooperazione”.