venerdì, 20 Giugno, 2025
Attualità

Le due guerre. Russi vs Ucraini. Uomini contro macchine

In Ucraina non si affrontano solo Russi e Ucraini. C’è un’ altra guerra di cui si parla poco. È la notizia che più mi ha impressionato, ossia la guerra dei droni contro gli uomini. Fonti ucraine riferiscono che almeno il 30% dei droni persi hanno origine da jamming (disturbi elettronici) operato dai loro stessi soldati o direttamente da colpi sparati dalle truppe. Tradotto vengono abbattuti da fuoco amico. Possiamo ipotizzare che sia lo stesso per i Russi.

In sostanza il terrore di queste piccole macchine di morte è tale che appena ne sentono il ronzio i soldati iniziano fare fuoco o a jammare per disabilitarli, non gli importa nulla di scoprire se sono amici o nemici. Non aspettano.

Che i droni siano diventati un incubo lo confermano tutti i soldati al fronte intervistati “Ne sentiamo il ronzio persino quando non ci sono”. Sono piccoli e letali e appena individuano dei movimenti si precipitano per colpire. Neanche i bunker sono sicuri, perché se rilevano calore si infilano dentro per mietere vittime, tanto che ormai le truppe utilizzano il tessuto delle buste frigo per rivestire internamente i bunker stessi per mascherare il calore. Oppure, sempre cono stesso materiale realizzano mantelli sempre per cercare di nascondere la loro traccia termica. Anche i costosissimi mezzi blindati pare vengano usati per trasportare le truppe e poi ritirati perché se rimangono nella linea di contatto immancabilmente arrivano i droni, tanto che si usano sempre più pickup a cui vengono staccate le portiere (così in caso di droni gli occupanti si possono lanciare fuori).

I piccoli droni si sono guadagnati un posto in prima linea nella programmazione degli armamenti. Nella relazione del Gen. Cavoli al Congresso Americano, lo stesso sottolineava che gli stessi USA stanno cambiando rotta. Non più grandi droni, come potrebbe essere il Predator, ma droni piccoli e altrettanto letali.

Ora ad oggi dietro queste piccole macchine di morte ci sono degli operatori umani, ma immaginate un futuro molto vicino che ormai è presente, sciami di droni auto governati dall’ intelligenza artificiale, dove nessuno è più al sicuro.

Il campo di battaglia sarà sempre più disumano e macchina e uomo, a giudicare dalla notizia sopra riportata, pare non staranno dalla stessa parte. Forse la mia è un’ affermazione troppo ad effetto, ma il dato sopra riportato dovrebbe far riflettere.

Paolo Falconio

Member of the Consejo Rector de Honor and lecturer at the Sociedad de Estudios Internacionales (SEI)

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