venerdì, 20 Giugno, 2025
Esteri

Gaza, Iran, Israele: escalation militare e pressioni internazionali

Il Consiglio Europeo del 25 condannerà Israele e chiederà tregua a Gaza, resa nota la bozza

Nelle ultime 24 ore almeno 69 persone sono state uccise a Gaza, portando il bilancio complessivo a 55.706 morti e oltre 130.000 feriti dal 7 ottobre. La Difesa civile locale denuncia che 25 dei deceduti sono stati colpiti mentre cercavano aiuti umanitari, 15 dei quali nel corridoio di Netzarim. Altri 60 sarebbero rimasti feriti nella stessa zona, in una situazione che un testimone ha definito “un’imboscata notturna”, con spari da droni e carri armati. Nel frattempo, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato nuovi bombardamenti su obiettivi iraniani, tra cui il reattore di Arak e l’impianto di Natanz. Sono state impiegate oltre 100 munizioni in un’operazione notturna con 40 aerei da combattimento. Israele sostiene che l’attacco ha colpito componenti per la produzione di plutonio e strutture chiave del programma nucleare iraniano. La risposta iraniana non si è fatta attendere: 25 siti in Israele sono stati colpiti, causando almeno 33 feriti, tre dei quali in gravi condizioni. Particolarmente colpito l’ospedale Soroka di Be’er Sheva, che ha registrato un possibile rilascio di sostanze pericolose. Il governo israeliano ha definito l’attacco “deliberato e criminale”. Il premier Netanyahu ha minacciato l’Iran: “Pagheranno un prezzo alto”, mentre il ministro Katz ha promesso che “Khamenei pagherà per i suoi crimini”.

Europa: si discute l’accordo Ue-Israele

A Bruxelles, l’Alto Rappresentante Ue Kaja Kallas ha ricevuto pressioni dai 27 affinché il SEAE presenti entro domani il testo della valutazione sul rispetto dei diritti umani da parte di Israele, come richiesto dall’articolo 2 dell’accordo di associazione Ue-Israele. Il tema sarà centrale nel Consiglio Affari Esteri di lunedì e nel vertice europeo del 26 giugno. La bozza del documento del Consiglio europeo, trapelata ieri, invita Israele a garantire accesso umanitario illimitato a Gaza, a cessare il blocco e a rispettare il diritto internazionale umanitario. Si deplora il “numero inaccettabile” di vittime civili e la crisi umanitaria in corso. Intanto, il Consiglio d’Europa ha richiamato la Germania per le restrizioni imposte alle manifestazioni pro-palestinesi. In una lettera del 6 giugno, il commissario per i diritti umani Michael O’Flaherty ha denunciato l’uso eccessivo della forza da parte della polizia, il divieto di simboli culturali arabi e la sorveglianza arbitraria. “Non si può usare la definizione di antisemitismo per reprimere la libertà di espressione”, ha ammonito. Le autorità tedesche giustificano i divieti con ragioni di ordine pubblico, ma l’opinione pubblica e il mondo associativo restano critici. Secondo l’ong iraniana Hrana, sono almeno 639 i morti e 1.329 i feriti causati dai raid israeliani sull’Iran dal 14 giugno, la maggioranza civili. Gli attacchi hanno coinvolto 21 province del Paese.

Tajani: voli per italiani in fuga dall’Iran

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha annunciato l’organizzazione di voli charter per facilitare il rientro dei connazionali da Iran e Israele. In Iran si trovano circa 400 italiani, in Israele circa 20.000. Parallelamente il ministro degli esteri ha avuto un colloquio telefonico con il segretario di Stato Usa Marco Rubio, centrato sul tema della crisi militare fra Iran e Israele, le possibili conseguenze sul quadro regionale e la situazione a Gaza.

Putin e Xi condannano Israele. Trump valuta l’attacco, ma teme l’impantanamento

I presidenti di Russia e Cina, Vladimir Putin e Xi Jinping, hanno parlato al telefono ieri, condannando gli attacchi israeliani all’Iran e offrendo mediazione. “La soluzione può essere solo politica”, ha ribadito il Cremlino. Sul fronte statunitense, la posizione è ancora incerta. Secondo il Wall Street Journal, Donald Trump avrebbe approvato piani di attacco contro l’Iran, ma senza ancora autorizzarli. ABC riferisce che Trump starebbe valutando attacchi multipli contro l’impianto nucleare di Fordow, mentre CNN sottolinea il timore del tycoon di “impantanarsi in una guerra su vasta scala”. Bloomberg riporta che un intervento militare Usa potrebbe avvenire già nel fine settimana. Interpellato dai giornalisti alla Casa Bianca, Trump ha eluso la domanda: “Potrei farlo. Potrei anche non farlo”. Il New York Times, nel frattempo, ricorda che la Costituzione americana impone che un’eventuale guerra debba essere autorizzata dal Congresso, e non decisa da un solo uomo.

Gas alle stelle per la tensione sullo stretto di Hormuz

L’incertezza geopolitica ha già effetto sui mercati: il prezzo del gas naturale ha superato ieri i 40 euro al megawattora alla borsa TTF di Amsterdam, con un rialzo del 4%. Gli analisti temono che un’escalation tra Israele e Iran possa portare alla chiusura dello stretto di Hormuz, da cui transita gran parte del gas naturale liquefatto del Golfo Persico. Un blocco dello stretto avrebbe conseguenze gravi su approvvigionamenti e costi energetici in Europa e non solo.

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