Nella notte tra mercoledì e giovedì le Forze di difesa israeliane hanno lanciato un massiccio attacco aereo contro diversi obiettivi strategici in Iran. Nel mirino, in particolare, il reattore nucleare non attivo di Arak, nell’ovest del Paese, “componente fondamentale del programma di armamento nucleare del regime iraniano”, secondo quanto riferito dalle stesse Idf in una nota pubblicata su X. L’operazione – definita dagli israeliani come “parte di una vasta offensiva per indebolire le capacità nucleari iraniane” – ha coinvolto almeno 40 caccia dell’Aeronautica, che avrebbero sganciato oltre 100 munizioni di precisione su decine di siti in tutto il Paese, compresa la capitale Teheran. Al centro dell’attacco il reattore di Arak, la cui costruzione era iniziata nel 1997 ma mai completata in seguito a pressioni internazionali. Il sito, secondo le Idf, è stato oggetto negli ultimi anni di una riconversione verso un uso civile, ma “Teheran avrebbe deliberatamente evitato il completamento della conversione per mantenere la capacità potenziale di produrre plutonio ad uso militare”. Gli F-16 israeliani avrebbero distrutto la struttura sigillante del reattore, considerata un elemento chiave nella produzione di materiale fissile.
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha confermato che il reattore di Khondab (nome attuale del sito di Arak) è stato colpito, ma ha precisato che “non era operativo e non conteneva materiale nucleare”. L’Aiea ha aggiunto che «non si sono verificati effetti radiologici».
Obiettivi a Natanz e in altre aree
Tra gli altri obiettivi attaccati, anche un sito nei pressi di Natanz – centro nevralgico del programma nucleare iraniano – utilizzato, secondo l’intelligence israeliana, per sviluppare componenti e tecnologie utili ad accelerare la produzione di armi nucleari. Colpiti inoltre stabilimenti per la produzione di missili balistici, fabbriche di componenti militari, radar e depositi di armamenti. L’attacco arriva all’indomani del lancio di missili iraniani contro obiettivi civili in Israele. Il Premier Benjamin Netanyahu ha accusato Teheran di aver colpito intenzionalmente l’ospedale Soroka di Be’er Sheva e altre zone residenziali nel centro del Paese: “Esigeremo il prezzo pieno dai tiranni terroristi di Teheran”, ha scritto Netanyahu sui social. L’ospedale, fortemente danneggiato, è stato evacuato in via precauzionale per il rischio di fuoriuscite tossiche.