Le famiglie italiane tornano a pagare il gas più caro della media europea. Dopo un 2023 in cui l’Italia era riuscita a contenere i costi per i consumatori domestici grazie agli interventi straordinari del governo, il 2024 ha segnato un’inversione di tendenza: secondo la Relazione annuale dell’Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente), il prezzo medio del gas – imposte e oneri inclusi – ha toccato i 13,1 centesimi di euro per kWh, con un aumento del 15,1% rispetto all’anno precedente. Un rialzo che colloca il nostro Paese sopra del 5,3% rispetto alla media dell’area euro, che nel 2023 era invece più alta dell’8,3%. In Europa, solo Paesi Bassi (16,8 cent/kWh) e Portogallo (14,8 cent/kWh) hanno registrato tariffe più elevate. In fondo alla classifica, Ungheria (2,88 cent/kWh) e Croazia (4,62 cent/kWh).
Il rincaro italiano è legato in buona parte alla fine delle misure emergenziali che nel biennio precedente avevano alleggerito le bollette: il taglio dell’Iva al 5% e l’azzeramento degli oneri di sistema, introdotti dal governo per contrastare il caro energia post-Covid e la crisi russo-ucraina, sono terminati nel 2024.
Torna il peso fiscale
Questo ha comportato un aumento della componente fiscale da 0 a 3,2 centesimi di euro/kWh e un rialzo anche dei costi di rete, passati da 2,6 a 3,0 cent/kWh. Due voci che insieme spiegano gran parte del ritorno in alto dei prezzi. La relazione Arera fotografa anche un aumento degli oneri legati al sostegno delle fonti rinnovabili. Nel 2024, l’incentivazione alle energie green è costata 8,9 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 7 miliardi del 2023 e ai 6,4 miliardi del 2022.
Questi fondi hanno incentivato la produzione di circa 35,5 TWh di energia elettrica da fonti rinnovabili, così ripartita: 36% da fotovoltaico, 25% da eolico, 22% da biomasse, 14% da idroelettrico, 2% da geotermico
Un confronto europeo che preoccupa
Il dato italiano preoccupa non solo per il ritorno in area ‘calda’ nel confronto con i partner europei, ma anche per il suo impatto su un contesto economico in cui il potere d’acquisto delle famiglie resta fragile. Il 2024 ha visto l’inflazione rallentare, ma il costo della vita – energia compresa – resta su livelli elevati. Il confronto con altri Paesi è impietoso: se in Italia il prezzo medio è sopra i 13 cent/kWh, in Germania e Francia i valori si attestano sotto i 12. In Spagna, la discesa delle tariffe, spinta anche da una quota maggiore di produzione rinnovabile e da regimi fiscali diversi, ha permesso un contenimento più efficace dei costi per le famiglie.