Data troppo ravvicinata e percorso burocratico complesso, due elementi che hanno spinto la Confederazione nazionale degli artigiani a segnare le criticità al ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Si tratta della procedura per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili destinati all’autoconsumo. Per gli impianti fa presente la Confederazione son stati stanziati 320 milioni.
Poche richieste, bando disertato
Il piano di auto consumo doveva essere una svolta per numerose piccole imprese ed era stato sollecitato e poi approvato sotto i migliori auspici. “Da una rilevazione effettuata sul territorio emerge un volume di domande molto limitato”, scrive la Cna che aggiunge: “nonostante una capillare campagna informativa realizzata dalla Confederazione”.
Necessarie misure semplici
Nella lettera al Ministro Urso, la Cna individua alcune cause, in particolare l’obbligo di asseverazione della documentazione da parte di un professionista mentre, ad esempio, “i vari bandi regionali”, fa presente la Confederazione , “per misure analoghe risultano più semplici in quanto lasciano completamente alla responsabilità dell’impresa la dimostrazione dei requisiti richiesti”.
Pannelli Ue che non si trovano
Oltre burocratici ci sono questioni tecniche, come ad esempio la ricerca del materiale per realizzare i pannelli. “Altra criticità”, fa presente la Cna, “è la scarsa reperibilità di pannelli Made in EU che assicurano un punteggio maggiore nella valutazione del programma di investimento”.
Regole semplici e rinvio data
Inoltre, CNA propone di consentire la cumulabilità degli incentivi per l’auto produzione con quelli previsti per le Comunità energetiche.
“Per favorire il tiraggio dello strumento semplificando la procedura si rende pertanto necessaria una congrua proroga dei termini per la presentazione delle domande rispetto alla data del 17 giugno”.