“Non sei a favore della pace solo perché partecipi a una manifestazione. La pace si costruisce con gesti concreti, come portare aiuti e salvare vite”. È con queste parole che il Vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha difeso l’operato del governo sul conflitto israelo-palestinese, rispondendo implicitamente alle critiche rivolte da alcune frange della società civile e politica per la mancata partecipazione del Centrodestra ad alcune manifestazioni pro-Palestina. Parlando a margine del congresso dei giovani di Forza Italia, Tajani ha respinto l’idea che l’impegno per la pace si esaurisca con la presenza in piazza: “Ognuno organizza le sue manifestazioni. Non si è obbligati a partecipare a quelle di un altro partito. Lavora di più per la pace chi porta in salvo 700 palestinesi, chi riesce a salvare la vita a tanti bambini, piuttosto che chi gira con la kefiah e strumentalizza le vittime di un massacro che è inaccettabile”.
Il Ministro ha sottolineato come l’Italia sia stato l’unico Paese ad aver fatto entrare una colonna di camion umanitari nella Striscia di Gaza in collaborazione con le Nazioni Unite: “Senza il nostro ambasciatore in Israele, i camion di Food for Gaza non sarebbero mai entrati. Chi propone di ritirarlo, pensa davvero che si costruisca la pace in questo modo?”. Tajani ha rivendicato con orgoglio l’impegno diplomatico e umanitario dell’Italia, affermando: “Su questo punto di vista sto a posto con la coscienza, perché i palestinesi ci ringraziano”.
Macron-Meloni
Nel corso del suo intervento, Tajani ha anche commentato con toni distensivi il vertice previsto per il 3 giugno tra il Primo Ministro Giorgia Meloni e il Presidente francese Emmanuel Macron. Un incontro che arriva dopo settimane di tensioni diplomatiche tra Roma e Parigi, in particolare su temi come la gestione dell’immigrazione e la posizione sulla guerra in Medio Oriente. “A me pare un fatto assolutamente positivo – ha detto Tajani –. Siamo Paesi amici, legati dal Trattato del Quirinale, che prevede una collaborazione stretta tra Italia e Francia. È normale che ci siano visioni diverse sulla politica estera o europea, ma nulla ha mai impedito una relazione positiva tra i nostri due Paesi. Quindi benvenuto Macron”.