Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un duro monito alla comunità internazionale dopo l’ennesima ondata di attacchi missilistici da parte della Russia. “Ogni attacco terroristico russo di questo tipo è motivo sufficiente per nuove sanzioni contro la Russia” ha dichiarato, aggiungendo che “il silenzio dell’America e il silenzio di altri nel mondo non fanno che incoraggiare Putin”. Le parole arrivano dopo una delle notti più drammatiche dall’inizio dell’invasione, con raid su larga scala che hanno colpito numerose aree del Paese.
Bombardamenti su larga scala
Nella notte tra il 24 e il 25 maggio, la Russia ha lanciato un attacco aereo tra i più intensi dall’inizio del conflitto. Le forze armate ucraine hanno registrato l’impiego di 69 missili e 298 droni, una tipologia di veicolo aereo senza pilota utilizzato per scopi militari. Le difese aeree ucraine hanno abbattuto 45 missili e 266 droni, ma non sono riuscite a evitare gravi perdite tra la popolazione civile. Secondo le autorità, l’attacco ha colpito almeno 13 regioni, tra cui Kiev, Mykolaiv, Khmelnytskyi e Zhytomyr.
Dodici vittime, tra cui tre minori
Il bilancio ufficiale parla di almeno 12 morti e oltre 60 feriti. Tra le vittime anche tre bambini, rispettivamente di 8, 12 e 17 anni, uccisi a Zhytomyr dopo che un missile ha colpito la loro abitazione. A Kiev sono morte quattro persone, altre quattro nella regione di Khmelnytskyi e una a Mykolaiv. Le autorità locali hanno confermato la gravità dell’attacco, definendolo “una delle peggiori notti dall’inizio della guerra”.
Scambio di prigionieri completato
Mentre le sirene antiaeree suonavano in tutto il Paese, si è conclusa un’importante operazione diplomatica. Ucraina e Russia hanno infatti completato un nuovo scambio di prigionieri, il più rilevante degli ultimi mesi. Sono tornate libere 1.000 persone per parte, tra cui 303 difensori ucraini appartenenti all’esercito, alla Guardia Nazionale e ad altri corpi militari. I prigionieri russi liberati sono in gran parte soldati catturati durante le ultime offensive sul fronte orientale.
Istanbul al centro dei negoziati
La TASS, agenzia stampa ufficiale russa, ha reso noto che Istanbul è attualmente considerata la sede più probabile per il prossimo round di negoziati diretti tra Mosca e Kiev. Il primo incontro, svoltosi il 16 maggio, ha segnato un raro momento di confronto faccia a faccia tra le due parti, il primo dal 2022. Il Vaticano, inizialmente considerato come possibile sede dei colloqui, è stato scartato per questioni logistiche. L’apertura a nuovi colloqui lascia intravedere un possibile spiraglio diplomatico, anche se il contesto rimane estremamente teso.
Appello alla comunità internazionale Zelensky ha ribadito che la guerra non si ferma nei fine settimana né durante le vacanze. “Il mondo può anche essere in vacanza, ma la guerra continua” ha affermato, chiedendo una risposta più decisa da parte dei Paesi alleati. Secondo il leader ucraino, il supporto internazionale è essenziale per fermare l’aggressione russa e tutelare la popolazione civile. Intanto, il Paese si prepara ad affrontare ulteriori attacchi, mentre l’inverno si avvicina e il conflitto non mostra segni di tregua.