venerdì, 23 Maggio, 2025
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Cultura

Arte e natura insieme per la salvezza del Pianeta. Il Premio Ossigeno diventa internazionale

All’Orto Botanico di Roma nuovo appuntamento live del Premio Ossigeno, che promuove la sensibilizzazione ambientale attraverso artisti, emergenti o affermati, di opere d’arte che affrontano i temi della sostenibilità green, dell’economia circolare e della bio-conservazione, utilizzando linguaggi artistici tradizionali e digitali

In una cornice tra le più suggestive per parlare di ambiente e sostenibilità quale lo storico Orto Botanico, la III edizione del Premio Ossigeno fa tappa a Roma per una mostra estemporanea delle prime opere artistiche che partecipano al contest nato per sensibilizzare soprattutto le nuove generazioni sui temi della sostenibilità, dell’economia circolare, della bio-conservazione e della transizione ambientale attraverso l’arte. Tante le novità di questo nuovo appuntamento, come la recente partnership con la Fondazione Mare Vivo. Ma la notizia ancora più rilevante è la collaborazione con la diplomazia culturale del Ministero degli Affari Esteri esercitata attraverso gli 88 istituti italiani di cultura nel mondo, luoghi di incontro e di dialogo per intellettuali e artisti, per italiani all’estero e per chiunque voglia coltivare un rapporto con il nostro Paese.

Resta sempre aperto il dilemma se la sostenibilità ambientale possa anche essere sostenibile finanziariamente, se resta per ora una chimera oppure se esista un compromesso tra le “ragion di Stato” e il surriscaldamento del Pianeta che quest’anno ha raggiunto l’1,5°C contro l’1,2°C concordati a Parigi come limite massimo. Secondo il senatore Andrea De Priamo, membro della commissione Ambiente e del comitato scientifico del Premio, ci sono margini di azione purché venga ripensato l’attuale Green Deal. “Sì, sì, assolutamente, come in tutte le scelte un compromesso è possibile – ha dichiarato De Priamo alla mostra -, è quello che vede il buon senso come bussola. Un piano di azione sul cambiamento climatico è necessario e ci deve essere una collaborazione anche tra Stati esperti. Il Governo italiano sta facendo molto, perché molti dei progetti del PNRR vanno nell’ottica della sostenibilità, così come il PNIEC del Ministero dell’Ambiente e l’azione, ad esempio, sulle economie circolari e tutto il tema dell’impiantistica necessaria connessa comunque al contesto dell’inquinamento sono tutti in atto. Assolutamente non si deve mai arrivare a una contrapposizione tra sviluppo economico e sostenibilità ambientale”.

Il settore dell’automotive impegnata nella sostenibilità

Nell’occhio del ciclone soprattutto il settore dell’automotive, responsabile, secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, di circa un quarto delle emissioni totali di CO2 in Europa, il 71,7% delle quali viene prodotto proprio dal trasporto stradale, ma che rischia di essere schiacciato sotto il peso di approcci fortemente ideologici, che vorrebbero il passaggio all’elettrico entro il 2035 come stabilito dalle UE. “C’è stata un’eccessiva demonizzazione del tema stradale – ha commentato nell’incontro l’architetto Giovanni Magarò, vicepresidente del comitato nazionale PIARC 3.4 sulla sostenibilità ambientale delle infrastrutture stradali e del trasporto stradale -, ossia del trasporto su gomma, tant’è che nel PNRR le risorse acquisite a debito dall’Europa sono andate più che altro al trasporto ferroviario. Al mondo della strada in Italia è stata riservata una parte irrisoria per il Programma pioneristico Structural Health Monitoring (SHM) di ANAS come operatore stradale della Rete d’interesse nazionale, finanziato con 275 milioni di euro dal Fondo Complementare del PNRR con l’obiettivo di realizzare un sistema integrato di monitoraggio diagnostico dello stato di salute degli asset infrastrutturali su un primo perimetro di circa 1.000 opere d’arte entro il 2026.
per il monitoraggio delle opere d’arte, quindi, verso ANAS come operatore stradale della Rete d’interesse nazionale.

PIARC, l’associazione nazionale mondiale della strada che qui rappresento, ha un suo comitato nazionale che dibatte dei temi della sostenibilità, che insieme all’innovazione e alla decarbonizzazione sono tra gli obiettivi di questo piano strategico 2024-2027. I vari comitati di PIARC stanno elaborando progetti di ricerca in particolar modo appunto sul tema della sostenibilità ambientale, affrontato seguendo quattro macro filoni di ricerca: mitigazione dell’inquinamento acustico; mitigazione dell’impatto delle strade e del trasporto su strada sulla fauna selvatica e sulla biodiversità e la mitigazione dell’inquinamento atmosferico l’impatto acustico legato al trasporto stradale; l’impatto delle emissioni clima alteranti in atmosfera; le emissioni gassose dal trasporto stradale; la biodiversità e come mitigare gli impatti legati all’interferenza con siti o aspetti di biodiversità”.

Un altro tema proposto dall’Italia a livello internazionale è quello relativo all’impatto sui beni culturali e sul patrimonio culturale e naturalistico da parte delle strade, compreso il paesaggio, in quanto identità culturale che si trasforma nel tempo anche attraverso l’operato dell’uomo. “In questo rientra tutta l’archeologia – ha proseguito Magarò – e come le strade diventino momento di valorizzazione dei beni culturali, contribuendo alla valorizzazione del territorio per rendere raggiungibili o per far conoscere determinati luoghi in Italia e all’estero”.

Nella gallery del sito del Premio ora visibili le opere in concorso

Al Premio Ossigeno possono partecipare opere d’arte provenienti da tutto il mondo dedicate a queste tematiche, inclusi video (lungometraggi, cortometraggi, documentari), arti visive (pittura, scultura, murales), opere digitali (installazioni multimediali, contenuti per social media) e altre forme espressive come graphic novel, fotografia e musica, ora tutte ammirabili all’indirizzo: https://www.premiossigeno.it/gallery/.

 

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