lunedì, 19 Maggio, 2025
Attualità

Papa Leone XIV: “È tempo di costruire ponti. Uniti possiamo dire no alla guerra e sì alla pace”

Una giornata all’insegna del dialogo, della diplomazia e della pace quella vissuta oggi in Vaticano, dove Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza il Vicepresidente degli Stati Uniti, James David Vance. Nel colloquio, improntato alla cordialità, si è discusso delle buone relazioni bilaterali tra Santa Sede e Stati Uniti, con un focus sul rispetto dei diritti umanitari e la promozione della libertà religiosa nelle aree di conflitto. Parallelamente, nella Sala Clementina, il Pontefice ha rivolto un accorato discorso ai rappresentanti di altre Chiese cristiane e di diverse religioni, riaffermando con forza l’impegno della Chiesa cattolica per la fraternità universale e il dialogo interreligioso. “Sono tempi segnati da conflitti e malintesi – ha detto il Papa – ma oggi è il tempo di costruire ponti. Uniti possiamo dire no alla guerra e sì alla pace”.
Nel suo primo intervento pubblico in occasione della celebrazione inaugurale del pontificato, Leone XIV ha voluto ricordare l’eredità del suo predecessore, Papa Francesco, sottolineando l’urgenza di continuare il cammino tracciato verso una “cultura del dialogo” e una Chiesa sempre più sinodale. “Dio ci aiuti a fare tesoro della sua testimonianza”, ha affermato.

Appello agli ebrei e ai musulmani

L’orizzonte tracciato dal Pontefice è chiaro: proseguire l’impegno ecumenico per la piena unità tra i cristiani e rafforzare il dialogo con le altre religioni su basi di rispetto reciproco e collaborazione concreta. Un passaggio particolarmente significativo è stato dedicato al rapporto con il popolo ebraico, che Leone XIV ha definito “prezioso e fondamentale”. Ha quindi ribadito l’importanza del dialogo teologico con l’ebraismo, specie in tempi segnati da tensioni e fraintendimenti. Uguale attenzione è stata rivolta alla comunità musulmana, lodando il cammino di fraternità e il riconoscimento condiviso del Dio unico e misericordioso.
Papa Leone XIV ha infine lanciato un messaggio universale: “In un mondo ferito dalla violenza, possiamo e dobbiamo essere testimoni di una fraternità che sa dire ‘no’ alla guerra e ‘sì’ al disarmo, ‘no’ a un’economia predatoria e ‘sì’ a uno sviluppo integrale e sostenibile”.

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