Senza pretese di completezza credo sia necessaria una riflessione generica sulla dimensione materiale a cui le nuove tecnologie non sfuggono e che hanno aggiunto una sesta dimensione negli scenari di guerra. Infatti dopo il sabotaggio del gasdotto Nord Stream 2 e l’ incidente occorso nello stretto di Bab El Manded, che ha visto tranciare uno dei cavi sottomarini per le telecomunicazioni, è stato evidente che gli scenari di guerra debbono tenere conto della sesta dimensione della stessa che appunto riguarda la protezione dei cavi e condotte sottomarine che corrono lungo tutto il pianeta e che garantiscono l’approvvigionamento energetico e le telecomunicazioni, internet compreso.
Tecnologie vitali per i Paesi
È un tema vitale per le nostre società che si affidano sempre più alla tecnologia per il loro funzionamento e per le molte nazioni il cui fabbisogno energetico è garantito da queste infrastrutture.
La delicatezza della questione risiede anche nel particolare Know How che è necessario per la posa di questi cavi. Un Know How che possiedono solo poche Nazioni (per una volta l’ Italia ha grandi capacità). Accanto alle competenze e capacità tecnologiche necessarie per la posa , di contro è molto più semplice poter sabotare queste autostrade sottomarine e questo rende gli scenari particolarmente complessi e vulnerabili.
IA Europa indietro, l’Italia avanti con Vitruvian
Un discorso a parte merita la nostra corsa verso l’intelligenza Artificiale. L’Europa è quasi priva di aziende che siano protagoniste in questo settore (fa eccezione l’ italiana Vitruvian) dove il duopolio è Sino Americano. A livello di U.E. ci siamo limitati ad una splendida regolamentazione che poi sarà difficilmente rispettata, in Italia non abbiamo neanche una reale capacità di pieno sfruttamento delle potenzialità dello strumento IA e manca una metodologia di apprendimento a livello accademico, che si traduce in una vulnerabilità per le sue applicazioni e per il mondo del lavoro dove la skill più richiesta sarà la capacità di dialogare con più macchine al contempo.
La dimensione materiale del virtuale
Bene a questa nostra totale approssimazione nell’ affrontare il cambiamento, che però non impedirà di doverci affidare alle grandi banche dati (che sono poi l’ I.A.) , rischiamo di sognare un virtuale scordando che quel virtuale viaggia su autostrade sottomarine e si avvale delle grandi banche dati che sono localizzate in Cina e negli USA. Ossia scordiamo che esiste una dimensione materiale alla quale il virtuale non può sfuggire che è soggetta alla medesima vulnerabilità di un gasdotto.
Cloud non è per aria, ora è sotto i mari
Per essere più chiari a chi è digiuno di Intelligenza Artificiale, il Cloud non è per aria, ma corre sotto i mari e così anche la potenza della sua capacità di calcolo. Se è vero che il futuro sarà sempre più lo spazio,è anche vero che al momento è residuale e comunque anche i satelliti hanno una dimensione materiale e già esistono sistemi anti satellite in grado di neutralizzarli.
Che poi non si abbia in Europa la capacità di gestire i flussi dati perché non esistono i luoghi dove archiviarli , ci espone a pesanti ombre in termini di Cognitive Warfare. In sostanza la sesta dimensione della guerra è e sarà sempre più importante nel nostro mondo tecnologico.
Paolo Falconio
Member of the Honorary Board of Directors and lecturer at the Society for International Studies (SEI) Madrid