ROMA – “Finalmente una buona notizia dal Decreto Rilancio: arrivano gli incentivi fiscali legati al sismabonus, ecobonus e ristrutturazione. Per adesso è soltanto una bozza, che auspichiamo venga confermata. L’Ungdcec, infatti, non potrebbe che accogliere con soddisfazione l’irrobustimento di questo strumento che può risultare determinante per sostenere il settore dell’edilizia, tra i più colpiti già dalla crisi economica dal 2008 e che da allora ha parecchio faticato a rialzarsi”. Lo ha detto Matteo De Lise, presidente dell’Unione Nazionali Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
“Il bonus dovrebbe riguardare i lavori svolti tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021 e che comportino un miglioramento dell’edificio dal punto di vista energetico e antisismico – evidenzia De Lise -. Ma la vera nota positiva è l’aumento della percentuale di detrazione fino al 110 per cento del costo sostenuto e la possibilità di usufruire di uno sconto in fattura per un importo pari al credito, anche attraverso una cessione dello stesso ad istituto bancario da parte dell’impresa che effettua i lavori. Questo meccanismo a regime comporterebbe sicuramente un vantaggio sia per il proprietario dell’immobile, sia per chi effettua i lavori che grazie alla cessione del credito può renderlo, oltre che certo, anche liquido”.
Il Decreto, secondo De Lise, dovrebbe però introdurre un corretto meccanismo di controllo: “Bisogna evitare che si facciano rientrare spese non ammesse all’agevolazione, affidando l’asseverazione del progetto a tecnici abilitati. Peccato che il meccanismo di verifica delle eventuali frodi cambi passo quando si tratta di asseverare il credito da cedere o da inserire in fattura quale sconto. In questo passaggio, infatti, l’asseverazione sembrerebbe non più affidata a tecnici abilitati, e quindi anche ai Dottori Commercialisti, bensì ai Centri di Assistenza Fiscale. Tale previsione oltre a non riscontrare ovviamente il nostro parere favorevole è priva di qualsivoglia giustificazione logica: in base a quale logica, quando si tratta di avere certezze in ambito edile, ci si rivolge ad un tecnico abilitato, ma non lo si fa quando si tratta di avere conferme in ambito fiscale?”.
L’Ungdcec si augura pertanto che questa previsione anticipata dai media “sia soltanto frutto di una errata interpretazione di qualche bozza attualmente in circolazione. Se così non fosse, ci auguriamo che i legislatori rimedino a un errore che rischierebbe di rendere meno efficace una norma che ha l’intento di premiare imprese e cittadini che agiscono seguendo i dettami della norma. Ancora una volta ci vediamo purtroppo costretti a rivendicare il nostro ruolo quali professionisti abilitati ed unici soggetti idonei a certificare ed asseverare crediti di natura fiscale”.