Gli USA (e l’ Europa) di oggi si trovano a gestire tre minacce. L’analisi di queste minacce forse, se comprese, ci spiegano la Presidenza Trump e alcune sue prese di posizione. Da una parte c’è il ritorno della Russia come superpotenza (nucleare) che però è secondaria, rispetto alle altre due.
Cina capitale mondiale della produzione
La prima è la Cina che nella logica del profitto globalizzato è divenuta la capitale mondiale della produzione. Su questo tema non mi soffermo oltre perché è stato scritto di tutto. Una sola eccezione: siamo di fronte a nuovo modello mercantilistico , perché il vecchio modello era di marca neo colonialista. In sostanza si controllavano i Paesi, ma oggi questo non è più possibile. Da qui nasce il reshore, ma è un reshore molto legato a trattenere tecnologie e big tech.
Popoli di schiavi lavoratori
I nostri mostri li abbiamo creati noi per sostenere i consumi, i quali sono legati alla crescita demografica. Invece di implementare la crescita demografica si è deciso di sostenere i consumi pagando i beni a prezzi stracciati, beni prodotti attraverso popoli di schiavi lavoratori. La situazione non è più questa, ma ormai è tardi. Sappiate che fino agli anni 90, l’ 80% del PIL mondiale era diviso tra UE e e USA(e Giappone).
Fondi e petroldollari
L’altra minaccia per Trump sono i petrodollari arabi. Sono divenuti quasi una minaccia interna. Senza entrare nel dettaglio, anche perché nessuno sa bene quali siano i numeri. Quello che sappiamo è che questi petrodollari sono dentro i grandi fondi. Fondi a cui Trump vorrebbe spuntare le unghie e che investono in occidente. La minaccia che scorge Trump è quella di un’ invasione araba non più attraverso la scimitarra, ma ugualmente capace di incidere nelle scelte strategiche degli stati attraverso il potere del denaro. Guardate non parliamo di sciocchezze. Sono somme enormi. Solo per darvi contezza della dimensione pensate che i soli Quatarini sostengono l’ espansione Turca e hanno versato miliardi ad Hamas
Scenari strategici e minacce
Quelli che vi ho dato sono solo flash, per capire alcune delle posture americane e perché la lotta al gender fluid e wokismo (l’ imposizione di certi standard stavano facendo perdere posizioni alle big tec-vedi dichiarazioni di Zukhemberg che parlava di ricatto Dem) non sono solo convinzioni personali, ma sono legate a una visione strategica di contenimento delle minacce.
La visione di JD Vance
In questo post ho parlato di Trump, ma la verità è che Trump è una figura di rottura, che in realtà prepara il terreno a chi dovrà portare a compimento il cambiamento, che non solo è l’ uomo sulle quali le big tech hanno investito, ma è colui che dà “un’ anima alle riforme” con l’ intento (almeno dal suo punto di vista)di ristabilire un sincretismo tra uomo ed economia oltre al primato dell’ Occidente. Sto partendo di JD Vance, che nel discorso di Monaco ha parlato del legame indissolubile tra USA e Europa, perché l’ Europa è la culla degli USA. Di valori non negoziabili e della colpa di aver rinnegato la cristianità e forse anche Dio.
I pericoli per l’Occidente
Si può non essere d’accordo, ma Vance ci crede e porta con sé la forza delle sue convinzioni. E l’ America probabilmente lo seguirà. C’è da riflettere collegando i vari punti: Politiche tese a destrutturare la famiglia, incentivi alla denatalità che portano a contrarre la crescita economica. Penetrazione di capitali arabi nelle strutture finanziarie e non, immigrazione da quei Paesi (con riflessi anche nella politica), perdita di identità, sono il segno di un pericolo, avvertito come imminente da Washington e capace di minare dall’ interno il primato dell’ Occidente. Un pericolo, quindi esistenziale.