sabato, 10 Maggio, 2025
Attualità

Produzione industriale, a marzo +0,1% su febbraio. Crescita moderata nel primo trimestre, ma calo tendenziale dell’1,8%

Dopo mesi di incertezza, la produzione industriale italiana mostra timidi segnali di crescita sul fronte congiunturale. Secondo le stime diffuse oggi dall’Istat, a marzo 2025 l’indice destagionalizzato della produzione industriale è salito dello 0,1% rispetto a febbraio, mentre nel primo trimestre dell’anno si registra un aumento dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti. È la prima crescita trimestrale dall’inizio del 2022. Nel dettaglio, l’Istituto rileva a marzo incrementi mensili nei comparti dei beni strumentali (+2,2%) e dei beni intermedi (+1,1%), a fronte di una flessione per i beni di consumo (-1,3%) e, in misura più marcata, per il comparto energia (-1,9%).
Ma, sul piano tendenziale – ovvero rispetto allo stesso mese del 2024 – il quadro rimane negativo. L’indice corretto per gli effetti di calendario segna una flessione dell’1,8%. Marzo 2025 ha avuto lo stesso numero di giorni lavorativi di marzo 2024 (21), quindi il confronto risulta omogeneo. A crescere è solo il comparto energetico, che registra un significativo +4,5%, mentre risultano in calo i beni intermedi (-1,7%), i beni strumentali (-2,7%) e i beni di consumo (-2,9%).

Settori economici

Tra i settori economici che segnano le maggiori variazioni positive su base annua figurano la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (+12,2%), la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+5,1%) e le altre industrie manifatturiere (+2%). Le contrazioni più marcate si osservano nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-17,2%), nelle industrie tessili, dell’abbigliamento, pelli e accessori (-12%) e nella fabbricazione di mezzi di trasporto, che resta in terreno negativo. “A marzo la produzione industriale aumenta lievemente rispetto a febbraio, al netto dei fattori stagionali. Anche nel complesso del primo trimestre si registra una crescita congiunturale moderata, per la prima volta dal secondo trimestre 2022 – commenta l’Istat –. In termini tendenziali, prosegue la contrazione dell’indice corretto per gli effetti di calendario, che interessa quasi tutti i principali raggruppamenti, ad eccezione dell’energia”.

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