In un mondo attraversato da tensioni geopolitiche crescenti e da un clima economico globale sempre più instabile, l’appello del Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, alla 58ª Riunione Annuale del Consiglio dei Governatori della Banca Asiatica di Sviluppo assume i contorni di un monito, ma anche di una visione: “Il futuro che stiamo costruendo richiede coraggio, apertura e collaborazione. Il protezionismo rischia di annientare i progressi faticosamente raggiunti in decenni di integrazione economica”. Nel suo intervento di apertura a Manila, Panetta ha messo in guardia contro i rischi di un ritorno alle politiche economiche chiuse e isolazioniste, proprio in un momento in cui il mondo ha bisogno di coesione per affrontare sfide comuni come il cambiamento climatico, l’instabilità finanziaria, la sicurezza alimentare e le disuguaglianze crescenti. “Dobbiamo guardarci da pericolosi passi indietro che potrebbero mettere a repentaglio i successi duramente conquistati negli ultimi decenni”, ha affermato il governatore. Panetta ha ricordato come l’apertura al commercio internazionale abbia rappresentato una leva decisiva di sviluppo e inclusione sociale: ha ridotto le disuguaglianze, fatto uscire centinaia di milioni di persone dall’estrema povertà e contribuito a rafforzare l’interconnessione delle economie globali.
L’esempio asiatico
Panetta ha citato Asia e Pacifico come aree emblematiche di ciò che l’integrazione può generare: “Sono stati conseguiti notevoli progressi nella riduzione della povertà attraverso una maggiore partecipazione al commercio internazionale e una graduale ascesa nella scala del valore aggiunto”. Solo nel 2024, ha ricordato, l’Asia ha contribuito per circa il 60% alla crescita globale, una cifra che da sola testimonia il dinamismo e il ruolo trainante della regione nel nuovo ordine economico mondiale.
Panetta ha quindi sottolineato che i traguardi raggiunti in Europa e nel mondo – dallo sviluppo dello Stato sociale all’infrastruttura dei pagamenti, dalla crescita inclusiva alla stabilità macroeconomica – sono frutto di un lungo periodo di pace e cooperazione.
“Sono stati decenni di progresso senza precedenti nella cooperazione internazionale e nell’integrazione economica, che hanno promosso prosperità, stabilità e sviluppo in tutto il mondo”, ha detto.È il cosiddetto dividendo di pace: un’eredità che oggi appare più fragile, e che rischia di sgretolarsi se il dialogo tra i Paesi dovesse cedere il passo a nuovi conflitti commerciali o militari.
L’ispirazione di Marco Polo
A chiusura del suo intervento, il governatore ha scelto un’immagine potente, simbolica e profondamente europea: Marco Polo. Il giovane mercante veneziano che nel 1271 attraversò il continente per giungere fino in Cina, divenendo consigliere del Khan e uno dei primi ambasciatori culturali tra Oriente e Occidente. “Lasciamoci guidare, oggi, dallo spirito di Marco Polo, che attraversò non solo i confini della geografia, ma anche quelli dell’immaginazione”, ha detto Panetta. Citandolo: “Volevo scoprire, e la volontà fu più forte della paura”, ha esortato i presenti a riscoprire il valore della curiosità, della cooperazione, dell’apertura mentale ed economica.