lunedì, 28 Aprile, 2025
Economia

Economia dell’usato, affari per 27 miliardi. Pasceri (Subito): crescita costante, con gli italiani che cercano convenienza

Le merci più vendute: abbigliamento, arredamento, libri, giocattoli e dispositivi elettronici

L’usato torna di moda e diventa un affare che oggi si declina in risparmio e in sostenibilità. L’economia del “second hand”, contribuisce, infatti, a ridurre gli sprechi e promuovere un consumo più sostenibile e responsabile.
A spiegare le ragioni di una compra vendita diventata florida, – nel 2024 in Italia ha generato un valore di oltre 27 miliardi di euro – è Giuseppe Pasceri, Ceo di Subito, piattaforma online per comprare e vendere prodotti di tutti i tipi. “È un’economia disintermediata e distribuita, che rimette in circolo valore ed è stata scelta da più di 27,2 milioni di italiani che hanno comprato o venduto usato”, spiega Pasceri, “la crescita è costante, data anche dal numero sempre maggiore degli italiani che la scelgono consapevolmente perché circolare e sostenibile anche economicamente”.

Risparmio e convenienza

Secondo gli analisti l’acquisto e la vendita di oggetti usati permettono vantaggi tangibili per il consumatore, come il risparmio e la convenienza, soprattutto in periodi di incertezza economica.
L’economia dell’usato, invece oggi rappresenta un settore economico in crescita, con un impatto significativo sulla vita delle persone e sul sistema economico nel suo complesso.

Le merci più scambiate

C’è da premettere che lo sviluppo dell’usato non riguarda solo il mercato dei beni di consumo, ma si estende a diversi settori, come l’abbigliamento, l’arredamento, i libri, i giocattoli, i dispositivi elettronici e altro ancora. La piattaforma Subito, ad esempio, facilita l’incontro tra venditori e compratori, offrendo un’ampia gamma di prodotti usati in diversi settori.

Beni a prezzi accessibili

I vantaggi per il consumatore sono molteplici, in primo luogo il risparmio, l’acquisto di prodotti usati consente di mantenere un budget più basso rispetto all’acquisto di nuovi prodotti, offrendo la possibilità di accedere a beni di qualità a prezzi più accessibili. C’è poi la possibilità di trovare oggetti specifici, anche rari o di difficile reperibilità sul mercato nuovo.

L’effetto “comunità”

Altro fattore che ne ha determinato lo sviluppo è la oggettiva riduzione dello spreco, il riutilizzo degli oggetti, contribuisce a un modello di consumo più sostenibile, favorendo la tutela dell’ambiente. C’è poi la redditività del compra vendita. Le nuove opportunità economiche possono rappresentare una fonte di reddito aggiuntiva per le persone, come evidenziato dal report della piattaforma di Subito, che stima una media di guadagnato sui 1.121 euro. A questo si aggiunge l’effetto comunità che l’economia dell’usato può generare, le persone infatti sono interessate ad interagire e scambiarsi oggetti e esperienze.

Le piattaforme on line

La crescita del “Second hand” è poi resa possibile dal proliferare delle piattaforme online e negozi fisici che facilitano la compravendita di oggetti usati di ogni genere. L’importanza dell’economia dell’usato sta nel suo potenziale a lungo termine di ridurre lo spreco, promuovere il consumo sostenibile e offrire vantaggi economici e sociali per le persone e per il sistema economico nel suo complesso.

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