È tutto pronto per l’ultimo saluto a Papa Francesco, il Pontefice “venuto dalla fine del mondo” che ha scelto di andarsene come è vissuto: con sobrietà, fraternità e vicinanza agli ultimi. Le esequie si svolgeranno oggi alle ore 10 in Piazza San Pietro, con una cerimonia volutamente improntata alla semplicità. Sarà un funerale da pastore, non da sovrano (come lui stesso aveva voluto)in coerenza con il suo pontificato. Dunque, una Roma blindata e commossa, attraversata da centinaia di migliaia di persone, si prepara a salutare Bergoglio. Secondo i dati diffusi dalla Sala Stampa vaticana, sono stati 150mila i fedeli che, da mercoledì a ieri, hanno reso omaggio alla salma esposta nella Basilica di San Pietro.
Il funerale, il corteo, la tumulazione
La bara sarà portata fuori dalla Basilica di San Pietro e collocata su un mezzo speciale che permetterà ai presenti di vederla durante il corteo funebre, che non passerà da Piazza San Pietro, ma uscirà dalla Porta del Perugino, seguendo il percorso tracciato dalla Questura fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Il tragitto durerà circa mezz’ora, a passo d’uomo, e si concluderà con un gesto fortemente simbolico: l’accoglienza del feretro da parte di quaranta persone tra senzatetto, migranti, vittime di tratta, detenuti e trans, tutti legati da una conoscenza personale con Francesco. Ciascuno porterà con sé una rosa bianca, il fiore di Santa Teresina di Lisieux, alla quale il Papa era devotissimo. “Quando prego lei – diceva Francesco – quasi sempre ricevo una rosa bianca”.
Dopo il corteo, avverrà la tumulazione nella Cappella Paolina di Santa Maria Maggiore, altro gesto emblematico: non nelle Grotte Vaticane, tra i suoi predecessori, ma nel luogo da cui tante volte era partito per i suoi viaggi, portando nel cuore l’icona della Salus Populi Romani.
Il rito
Il maestro delle celebrazioni pontificie, Monsignor Diego Ravelli, ha spiegato ieri ai giornalisti che le esequie seguiranno un rituale semplificato, voluto espressamente dal Pontefice: “Non sarà un rito da sovrano, ma da pastore”. Alle 20 di ieri, la bara è stata chiusa con un rito privato, non trasmesso in diretta: un momento di raccoglimento riservato ai più stretti collaboratori, come ulteriore conferma di un addio vissuto nel silenzio e nella preghiera. Alla cerimonia parteciperanno 182 delegazioni ufficiali, provenienti da ogni parte del mondo. In prima fila, sul lato destro del sagrato guardando la Basilica, siederanno i Presidenti dell’Argentina – patria natale di Francesco – e dell’Italia, rispettivamente Javier Milei Sergio Mattarella. A seguire, i sovrani regnanti e poi i capi di Stato in ordine alfabetico, secondo la lingua francese.
Incontri riservati
Tra i leader internazionali presenti oggi, anche il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, accompagnato dalla moglie Melania: è arrivato ieri a Roma con l’Air Force One. Si tratta in pratica del primo viaggio internazionale dall’inizio del suo mandato. Sebbene nel programma ufficiale non siano previsti bilaterali, Trump ha dichiarato ai giornalisti di voler incontrare il Premier Giorgia Meloni durante la sua permanenza nella Capitale. Dopo la cerimonia, Trump partirà direttamente per il New Jersey, dove – secondo fonti statunitensi – celebrerà il compleanno della moglie al Trump National Golf Club di Bedminster.
Un Paese in preghiera
La capitale è completamente blindata. Già da giorni sono scattate misure di sicurezza straordinarie: controlli rafforzati ai varchi d’accesso, presenza capillare delle forze dell’ordine, strade chiuse e trasporti pubblici riorganizzati. Ieri un alert della Protezione Civile inviato ai cellulari per testare la rete di emergenza ha generato un momentaneo allarme tra i cittadini, subito rassicurati dalle autorità.
Un’ultima luce per Francesco
A testimonianza del passaggio da vita terrena a memoria spirituale, ieri sera la luce del ‘Tondo’ nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, che per tradizione illumina simbolicamente il ritratto del Pontefice regnante, è stata spenta, come prevede il rito. Da ieri, insomma, il volto di Francesco vive nel ricordo di milioni di fedeli e nella storia della Chiesa. Oggi alle 10 le campane suoneranno in tutta Roma. Il mondo guarderà San Pietro. E l’eco di “Buonasera”, quel primo saluto pronunciato dalla Loggia nel 2013, tornerà vivo nel cuore di milioni di persone.