mercoledì, 23 Aprile, 2025
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Roma capitale del mondo per l’addio a Bergoglio: leader e monarchi alle esequie

Trump, Zelensky, Macron, Milei e i reali d’Europa tra i presenti alla cerimonia. Assenti Putin e Netanyahu: pesa lo scontro sul conflitto a Gaza

Il prossimo sarà un sabato di ‘passione’ per Roma che ospiterà i ‘grandi della terra’ in occasione dei funerali solenne di Papa Francesco. Già, perché nella solennità del sagrato di San Pietro, il mondo si fermerà per dare l’ultimo saluto a Bergoglio. Un evento epocale che va oltre il dolore e la fede, e che assume i contorni di un momento di rilevanza globale. Leader di ogni angolo del pianeta, monarchi, presidenti e primi ministri sfileranno tra la folla di centinaia di migliaia di fedeli che accorreranno per rendere omaggio al Pontefice. La lista dei partecipanti è una sorta di atlante del potere mondiale. Tra i nomi più attesi spicca quello del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che arriverà a Roma accompagnato dalla first lady Melania. Un annuncio dato dallo stesso Tycoon su Truth Social: “Siamo onorati di rendere omaggio a Papa Francesco. Era un uomo buono, ha lavorato duro, amava il mondo”. Parole di rispetto, che sembrano voler accantonare temporaneamente le frizioni avute in passato con il Pontefice, soprattutto sul tema dei migranti.
Accanto agli Stati Uniti ci sarà l’Europa istituzionale con i massimi vertici dell’Unione europea: Ursula von der Leyen, Roberta Metsola e Antonio Costa, rappresentanti delle tre istituzioni comunitarie. L’Europa politica sarà invece rappresentata dal Presidente francese Emmanuel Macron, dal Cancelliere tedesco Olaf Scholz, dal Presidente Steinmeier e da Keir Starmer, leader del Partito laburista britannico, candidato forte alla guida del Regno Unito.

Altri nomi

Da oltreoceano sono attesi il Presidente brasiliano Lula da Silva con la moglie Janja, e il Presidente argentino Javier Milei, che ha interrotto tutti gli impegni istituzionali per volare a Roma. Anche se i due leader hanno visioni politiche diametralmente opposte, entrambi hanno riconosciuto la grandezza spirituale e storica di Francesco, il primo Papa latinoamericano. Sul fronte monarchico, saranno presenti i reali di Spagna, Filippo VI e la regina Letizia, ma anche i sovrani del Belgio, Filippo e Matilde. Sarà presente anche il Principe William per conto della monarchia britannica, in continuità con la presenza di Carlo (all’epoca Principe di Galles) ai funerali di Giovanni Paolo II nel 2005. Prevista anche la partecipazione del Principe Emanuele Filiberto per Casa Savoia.
Ma se il mondo si prepara a inchinarsi davanti alla salma di Francesco, non passa inosservata la posizione di Israele. Un silenzio che pesa, acuito dal controverso gesto del ministero degli Esteri israeliano che, dopo aver pubblicato un messaggio di cordoglio su X – “Riposa in pace, Papa Francesco. Possa la sua memoria essere una benedizione” – lo ha prontamente cancellato, parlando di “errore”.

Malumore

Una decisione che ha provocato forti malumori nelle rappresentanze diplomatiche israeliane all’estero, specialmente nei Paesi cattolici, e che ha alimentato le critiche interne al governo di Gerusalemme. “Penso che la decisione sia un errore. Non dovremmo tenere il punto in questo modo dopo la morte di qualcuno”, ha commentato l’ex Ambasciatore israeliano in Vaticano, Raphael Schutz, al Jerusalem Post. Dietro il gelo di Tel Aviv ci sono le parole molto dure pronunciate dal Papa negli ultimi mesi contro la guerra a Gaza. “Non è una guerra – aveva detto – ha le caratteristiche di un genocidio”, accusando Israele di “bombardare bambini e falciarli con le mitragliatrici”. Dichiarazioni che hanno scosso profondamente il governo Netanyahu e che, secondo fonti diplomatiche, sarebbero alla base dell’assenza ufficiale dello Stato ebraico alle esequie.
A complicare le cose, la coincidenza del funerale con lo Shabbat, il sabato ebraico, che limita la partecipazione istituzionale. Ma secondo Schutz, una presenza formale sarebbe comunque possibile, segnale di rispetto più che di adesione politica.

L’assenza di Putin

Un altro assente illustre sarà Vladimir Putin. La sua esclusione non sorprende, vista la tensione esistente con il Vaticano dopo l’invasione dell’Ucraina e le reiterate denunce del Papa contro la guerra. A rappresentare Kiev ci sarà invece il Presidente Volodymyr Zelensky, che ha più volte ringraziato Francesco per le sue preghiere e per i tentativi di mediazione, anche se non sempre ritenuti efficaci da parte ucraina.

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