L’Italia si ferma per salutare Papa Francesco. Il Consiglio dei Ministri ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale per la morte del Pontefice, scomparso ieri all’età di 88 anni. Un dolore che scuote non solo il mondo cattolico ma l’intera comunità internazionale, e che nei prossimi giorni porterà nella Capitale circa 500.000 persone, attese per rendere omaggio al Santo Padre e partecipare ai funerali solenni previsti sabato 26 aprile in Piazza San Pietro. In Vaticano, la salma di Papa Francesco è stata allestita presso la residenza di Santa Marta, dove questa mattina si è recato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura.
Nel frattempo, Roma si prepara all’abbraccio del popolo. È stata attivata la Sala operativa della questura, da dove il Centro per la gestione della sicurezza dell’evento coordina l’intero dispositivo messo in campo. La macchina organizzativa è già in moto: presidi, posti di blocco, controlli ai varchi e chiusure al traffico disegnano una Capitale blindata, ma accogliente.
Le forze dell’ordine
Le forze di Polizia di Stato saranno presenti in modo rafforzato, affiancate da contingenti dell’Esercito Italiano, della Polizia locale di Roma Capitale e dalle altre forze dell’ordine. Prevista anche l’attivazione di una no-fly zone ampliata sull’area vaticana e sul centro storico, per garantire la massima sicurezza durante tutti i giorni di celebrazione e commemorazione. Intorno a via della Conciliazione, le strade che conducono alla basilica vaticana si popolano già di fedeli e visitatori. La fila più lunga, questa mattina, è quella per accedere alla Porta Santa, simbolo del Giubileo e tappa significativa per migliaia di pellegrini. In piazza San Pietro, volontari di associazioni religiose e laiche — già mobilitati per l’arrivo dei pellegrini dell’Anno Santo — stanno collaborando con la Protezione Civile, che sta tracciando percorsi, allestendo zone di rispetto e predisponendo servizi di assistenza sanitaria e logistica.
Il flusso è destinato a crescere con l’avvicinarsi del giorno del funerale. C’è chi era già a Roma per il ponte del 25 aprile o per la Pasqua, e chi ha deciso di partire all’improvviso, spinto dalla necessità di salutare un Papa che ha segnato un’epoca, cambiando il volto della Chiesa con la sua semplicità, il suo coraggio e il suo messaggio universale di pace e fraternità.
Il cerimoniale è ancora in fase di definizione, ma è certo che l’ultimo saluto a Papa Francesco sarà un evento globale, al quale prenderanno parte capi di Stato, leader religiosi di ogni fede, e milioni di persone collegate in diretta da tutto il mondo.