mercoledì, 23 Aprile, 2025
Società

Iran-Usa, Tajani accetta la richiesta dell’Oman: “Il prossimo round di colloqui si terrà a Roma”

Il Ministro degli Esteri: “Il Premier deve convincere Trump a negoziare con l’Ue"

Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani durante il viaggio ad Osaka
Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani durante il viaggio ad Osaka

Nel pieno delle tensioni geopolitiche internazionali, tra crisi irrisolte e alleanze strategiche da consolidare, l’Italia cerca di ritagliarsi un ruolo da protagonista nella scena globale. È in questo contesto che si inserisce il viaggio del Ministro degli Esteri e Vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, in Giappone, che ha preceduto di pochi giorni l’atteso incontro a Washington tra il Premier Giorgia Meloni e il Presidente statunitense Donald Trump, previsto per dopodomani. Durante il suo soggiorno a Osaka, Tajani ha toccato con decisione i principali temi dell’agenda diplomatica italiana, riaffermando la vocazione del nostro Paese come attore internazionale credibile, equilibrato e promotore di dialogo, a partire dal delicato terreno delle relazioni tra Stati Uniti e Iran.

Il messaggio più forte lanciato da Tajani è arrivato durante la visita alla fregata ITS Marceglia, simbolo della presenza italiana nei mari del Pacifico e punto d’appoggio della diplomazia navale. “Roma si conferma capitale della diplomazia e della mediazione. Siamo pronti ad accogliere nuovi negoziati tra Iran e Stati Uniti sul dossier nucleare. Abbiamo ricevuto segnali incoraggianti anche dall’Oman, che svolge un ruolo di mediazione attiva”. Parole che rafforzano l’immagine di un’Italia ponte tra mondi in conflitto, capace di offrire una piattaforma neutrale e affidabile per trattative di alto livello. “Siamo pronti a fare la nostra parte in ogni processo che possa portare a risultati concreti, non solo per la sicurezza nucleare ma anche per la stabilità dell’intera regione mediorientale”.

Meloni-Trump

Donald Trump, Presidente Usa con Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio
Donald Trump, Presidente Usa con Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio

Mentre Tajani tessa le trame diplomatiche in Asia, l’attenzione internazionale si concentra sull’imminente visita di Giorgia Meloni alla Casa Bianca. Un incontro che, secondo lo stesso ministro, “non va letto come una trattativa bilaterale Italia-Stati Uniti, ma come un momento fondamentale per riaffermare la coesione europea nei rapporti transatlantici”. Intervenendo alla trasmissione ‘Re Start’ su Rai3, il titolare della Farnesina ha voluto chiarire ogni possibile fraintendimento: “L’Italia non si sostituisce all’Europa, ma può offrire un contributo importante, in nome e per conto dell’Unione. Tutti a Bruxelles riconoscono la centralità politica di questo viaggio”.

Il confronto con Trump ruoterà attorno ad alcuni temi strategici di prim’ordine: la cooperazione Nato il commercio internazionale, il futuro dell’Indo-Pacifico. “Vogliamo mantenere aperto un dialogo costruttivo con gli Stati Uniti evitando derive protezionistiche o tensioni che danneggerebbero entrambi i fronti. Il confronto è l’unica strada per affrontare le grandi sfide globali”. Tra gli obiettivi principali c’è anche l’adeguamento della spesa militare italiana al 2% del PIL, come previsto dagli impegni assunti in sede Nato. “Siamo determinati a rafforzare la nostra partecipazione all’Alleanza atlantica, in una logica di responsabilità condivisa”.

Ucraina: l’Italia al fianco di Kiev

Nel suo viaggio asiatico, Tajani ha anche riservato spazio alla solidarietà nei confronti dell’Ucraina, in un momento particolarmente drammatico. Proprio durante la Domenica delle Palme, la città di Sumy è stata colpita da un grave attacco. “Prego per le vittime e i feriti. È stato un gesto vile contro civili innocenti. L’Italia ribadisce il suo sostegno a Kiev e alla sua legittima difesa contro l’aggressione russa”. Tajani ha avvertito anche Mosca: “Ignorare le aperture al dialogo provenienti da Washington sarebbe un grave errore. Gli Stati Uniti non resteranno a guardare. Il Cremlino rischia di affrontare nuove sanzioni e un ulteriore isolamento internazionale”.

Parole che si inseriscono nel quadro più ampio della diplomazia italiana, da sempre tesa a sostenere una “pace giusta”, fondata sul rispetto del diritto internazionale e dell’integrità territoriale degli Stati sovrani.

Olimpiadi

Carolina Kostner, pattinatrice artistica, Antonio Tajani, Ministro degli Esteri, Martina Caironi, atleta paralimpica italiana
Carolina Kostner, pattinatrice artistica, Antonio Tajani, Ministro degli Esteri, Martina Caironi, atleta paralimpica italiana

In un contesto carico di tensioni, Tajani ha colto l’occasione dell’Expo 2025 di Osaka per lanciare un messaggio di pace anche attraverso un canale insolito ma potente: lo sport. Durante la presentazione ufficiale delle torce olimpiche e paralimpiche di Milano-Cortina 2026, il ministro ha evocato il valore universale dei Giochi: “Sono una grande occasione per parlare di pace. Nell’antichità si interrompevano le guerre per permettere le Olimpiadi. Speriamo che anche oggi possano essere uno strumento di dialogo”. La cerimonia, che ha visto la partecipazione dell’attrice Serena Autieri e della banda dei Carabinieri, si è svolta al padiglione Italia dell’Expo, sottolineando come cultura, sport e diplomazia possano lavorare insieme per un futuro più stabile e inclusivo.

“Ci auguriamo che quando si accenderanno i Giochi, si possano spegnere le armi. Vale per l’Ucraina, vale per la Palestina, vale per tutti i popoli oppressi dalla violenza”.

Una visione europea condivisa

Il ruolo dell’Italia nel panorama internazionale non può prescindere da una forte identità europea. È su questo punto che Tajani ha insistito più volte nel corso del suo viaggio: “Serve un’Europa coesa, capace di parlare con una voce sola. Le sfide globali non si vincono da soli. È nel gioco di squadra che l’Unione può diventare un attore davvero influente”. L’incontro tra Meloni e Trump è visto anche come un banco di prova per questa visione. Il rischio, secondo alcuni osservatori, è che le relazioni personali tra leader possano oscurare il quadro più ampio della strategia europea. Ma Tajani respinge con fermezza questa lettura: “Il Premier si muove in pieno coordinamento con Bruxelles. L’Italia non vuole fare da battitore libero, ma da facilitatore del dialogo tra Unione Europea e Stati Uniti”.

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