domenica, 13 Aprile, 2025
Società

Industria giù per il 25esimo mese consecutivo: -0,9% a febbraio, -2,7% su anno

Produzione in caduta libera dal 2023, pesano beni strumentali e consumo. M5S attacca la ‘Transizione 5.0’, il Codacons: “Serve un piano per famiglie e imprese”

La produzione industriale italiana continua una discesa inarrestabile. A febbraio 2025, secondo i dati diffusi ieri dall’Istat, l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,9% rispetto a gennaio, e addirittura del 2,7% su base annua, al netto degli effetti di calendario. È il venticinquesimo calo tendenziale consecutivo: un’intera spirale negativa lunga oltre due anni che evidenzia la persistente debolezza del comparto industriale nazionale. Il dato si inserisce in un contesto economico già segnato dalle incertezze geopolitiche, dai timori di una guerra commerciale globale innescata dagli Stati Uniti e da una transizione tecnologica e green che sembra lasciare indietro intere filiere produttive. “A febbraio la produzione industriale destagionalizzata diminuisce rispetto a gennaio – ha scritto l’Istat – con un calo diffuso ai principali raggruppamenti di industrie, ad eccezione dell’energia”.

Il quadro

Nel dettaglio, a trainare verso il basso il dato mensile sono i beni strumentali (-3,3%), i beni intermedi (-2,0%) e i beni di consumo (-1,9%). L’unico comparto in crescita è quello dell’energia, che segna un +4,0% su base mensile e un +7,6% su base annua. Anche nella media del trimestre dicembre 2024-febbraio 2025, l’andamento resta negativo: -0,7% rispetto al trimestre precedente. In termini tendenziali, il calo del -2,7% viene attenuato da un giorno lavorativo in meno rispetto a febbraio 2024, ma la tendenza resta fortemente negativa. I settori più colpiti includono: fabbricazione di mezzi di trasporto (-14,1%), industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-12,9%), coke e prodotti petroliferi raffinati (-12,0%).

A registrare un segno positivo sono soltanto tre comparti: fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (+19,4%), industria del legno, carta e stampa (+3,4%), industrie alimentari, bevande e tabacco (+1,6%).

Le reazioni politiche

L’opposizione non ha perso tempo nell’attaccare il governo. In una nota congiunta, i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle commissioni Attività Produttive di Camera e Senato hanno definito “drammatico” il dato diffuso dall’Istat: “Meloni deve comprendere una cosa: non bisogna aspettare la minaccia trumpiana dei dazi per farsi venire il dubbio che le imprese italiane vadano aiutate. Anche se ora il Presidente Usa ha messo in freezer i suoi propositi, il cronico ‘down’ produttivo resta”. Nel mirino del M5S finisce il piano ‘Transizione 5.0’, definito “il più marchiano dei fallimenti del governo”: “In qualsiasi altro Paese il Ministro Urso starebbe a casa a fare il nonno. In Italia invece rimane lì in sella, a collezionare disastri.” Così Emma Pavanelli, Chiara Appendino, Enrico Cappelletti, Antonio Ferrara, Sabrina Licheri e Gisella Naturale.

A rincarare la dose, il capogruppo al Senato Stefano Patuanelli:

“Pil allo zero virgola per anni e produzione industriale che oggi arriva al 25esimo mese consecutivo di calo. Il governo ha distrutto l’impresa e condannato il Paese.”

Il Codacons

Anche il Codacons ha commentato con preoccupazione i dati Istat, sottolineando come “al netto dell’energia, tutti i principali comparti registrino segno negativo sia su base mensile che annua”. Particolarmente grave, secondo l’associazione dei consumatori, è il calo dei beni di consumo, che crollano in media del 2% su base annua, con punte del -3,3% per quelli durevoli.“Alla luce dell’attuale situazione economica globale e della grande incertezza legata alle misure protezionistiche degli Usa, i numeri rischiano di peggiorare ulteriormente nei prossimi mesi”, ha avvertito il Codacons. L’associazione ha chiesto al governo di intervenire con “misure ad hoc per tutelare il settore industriale italiano, partendo da un sostegno alla spesa interna delle famiglie e da provvedimenti per incrementare il potere d’acquisto dei cittadini”.

 

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Bene la tenuta dei conti e dell’economia, ma la fragilità sociale resta la priorità

Giampiero Catone

Piantedosi al Med5: “Sbarchi ridotti del 60%, serve strategia comune su migrazione e rimpatri”

Stefano Ghionni

Onu: 36 recenti attacchi israeliani su Gaza hanno ucciso “solo donne e bambini”

Anna Garofalo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.