mercoledì, 16 Aprile, 2025
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Spreco alimentare, servono misure più efficaci



ROMA (ITALPRESS) – Sono necessari sforzi più efficaci a livello nazionale per affrontare il problema dello spreco alimentare. A dirlo è l’Agenzia europea per l’ambiente nel suo rapporto “Prevenire gli sprechi in Europa: progressi e sfide con un focus sugli sprechi alimentari”, che evidenzia come nel 2022 nell’Unione europea sono stati generati circa 132 chilogrammi di spreco alimentare a persona, pari a poco più di 59 milioni di tonnellate di spreco alimentare con impatti ambientali ed economici elevati. Secondo il Report, gli Stati membri dell’UE hanno adottato misure per prevenire lo spreco alimentare, investendo in campagne di monitoraggio e sensibilizzazione ed educazione. L’uso di misure normative o misure basate sul mercato, come sussidi e incentivi finanziari per prevenire lo spreco alimentare, invece, rimane limitato. Per accelerare i progressi – si legge nel rapporto – è necessaria una migliore comprensione dell’efficacia delle azioni di prevenzione e del monitoraggio dei progressi. Lo spreco alimentare è responsabile di circa il 16% delle emissioni totali di gas serra del sistema alimentare dell’UE e secondo la Commissione europea, le perdite economiche sono stimate in 132 miliardi di euro all’anno a causa dello spreco di cibo. Per accelerare i progressi, l’UE è prossima ad adottare due obiettivi vincolanti di riduzione degli sprechi alimentari che gli Stati membri dell’UE dovranno raggiungere nel 2030: una riduzione del 10% degli sprechi alimentari nella lavorazione e nella produzione e una riduzione pro capite del 30% a livello di vendita al dettaglio e consumatore. Il rapporto sottolinea inoltre che le strategie di prevenzione degli sprechi dovrebbero essere meglio integrate nelle politiche e nelle misure relative al clima e alla biodiversità, sostenendo che la riduzione degli sprechi alimentari può ridurre le emissioni di gas serra, nonché il consumo di terra, acqua e materiali utilizzati nella produzione alimentare. Gli Stati membri dovrebbero anche seguire le linee guida della cosiddetta “gerarchia dell’uso alimentare”, che sottolinea un uso e un riutilizzo più efficienti dei prodotti alimentari.

mgg/gtr

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