I venti finanziari girano al brutto e i consumi sono già in anticipazione dei guai per il commercio. Dalle preoccupazioni all’allarme rosso il passo con i nuovi dati Istat è stato breve. Commentando le percentuali sulle vendite al dettaglio, il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella, osserva: “siamo in presenza dell’ennesima conferma della debolezza dei consumi. Al di là del confronto annuo, falsato sui dati grezzi dal diverso numero di giorni di calendario, sono le dinamiche congiunturali dei volumi destagionalizzati a evidenziare il blocco della spesa delle famiglie”.
Indietro negli anni
“Al netto di modeste oscillazioni mensili, le vendite sono ferme ai livelli del terzo trimestre del 2023, peraltro già allora al di sotto dei valori di fine 2022”. “Questa condizione di prolungata riduzione”, fa presente Bella, “della propensione al consumo ha impattato in misura fortemente negativa sulle piccole imprese del commercio e sui segmenti di consumo più maturi. E adesso comincia a riverberarsi anche sulle altre tipologie distributive, con importanti segnali di rallentamento anche per il commercio elettronico”.
Una decrescita su base annua
Un debolissimo più 0.1% ma un calo generalizzato rispetto agli anni passati. Nel merito l’Istat segnala che a febbraio 2025, una lieve crescita delle vendite al dettaglio in valore (+0,1%) e una stabilità in volume. A crescere sono le vendite di beni alimentari (+0,4% in valore e +0,1% in volume), mentre quelle di beni non alimentari rimangono stabili. Su base annua, a febbraio 2025, le vendite calano dell’1,5% in valore e del 2,5% in volume, con diminuzioni per entrambi i settori, alimentari (-0,4% in valore e -2,9% in volume) e non alimentari (-2,2% in valore e -2,4% in volume). Tra i beni non alimentari, solo i prodotti di profumeria (+1,7%) e gli elettrodomestici restano stabili. I cali maggiori riguardano calzature e articoli in cuoio (-6,2%).
Discesa generalizzata
Gennaio 2020 – febbraio 2025, dati in valore (base 2021=100) Rispetto a febbraio 2024, il valore delle vendite è in diminuzione per tutti i canali distributivi. Nel trimestre dicembre 2024-febbraio 2025, le vendite aumentano dello 0,1% in valore, ma scendono dello 0,3% in volume. I beni alimentari mostrano un aumento in valore (+0,3%) ma una riduzione in volume (-0,4%), mentre i beni non alimentari calano in entrambi i parametri.