Nel suo intervento al congresso federale della Lega, il Presidente Consiglio Giorgia Meloni ha inviato un videomessaggio per affrontare il tema dei dazi imposti dagli Stati Uniti. Si tratta di tasse sull’importazione di merci straniere, che rendono più costosi i prodotti italiani venduti in America. Meloni ha dichiarato: “Affronteremo anche il tema dei dazi con determinazione e pragmatismo, senza allarmismi. Non abbiamo condiviso ovviamente la scelta degli Stati Uniti, ma siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti – negoziali ed economici – necessari per sostenere le nostre imprese e i nostri settori che dovessero risultare penalizzati”. In pratica, il governo intende avviare un dialogo con Washington e, se necessario, adottare misure concrete per tutelare le aziende italiane colpite da queste tariffe.
Lega, Salvini confermato segretario fino al 2029
A Firenze, i delegati della Lega hanno acclamato Matteo Salvini come segretario del partito per altri quattro anni. Nessun altro si è candidato alla guida, e la votazione si è conclusa senza sorprese. Salvini, alla guida del partito dal 2013, ha ricevuto un nuovo mandato con il compito di rafforzare la posizione della Lega all’interno della coalizione di centrodestra. Durante il congresso, il leader ha anche accennato a un possibile ritorno al Ministero dell’Interno, ruolo che ha ricoperto in passato: “Di quello che mi avete chiesto parlerò sia con lui – riferendosi all’attuale ministro Piantedosi – sia con Giorgia Meloni. Io sono a disposizione dell’Italia e della Lega, senza avere smanie”.
Green Deal nel mirino: “Norme troppo pesanti per le imprese”
Sia Giorgia Meloni che Matteo Salvini hanno puntato il dito contro il Green Deal europeo, il piano ambientale dell’Unione Europea che mira a rendere l’Europa neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. La premier ha criticato le normative “ideologiche” che, a suo dire, rischiano di diventare un ostacolo per le aziende europee. Ha parlato di “dazi interni”, ovvero regole e vincoli che danneggerebbero le imprese europee al pari di tasse sulle importazioni. Salvini, dal canto suo, ha usato toni più coloriti, affermando: “Il Green Deal è il mega dazio, è a Bruxelles il problema per le nostre imprese, è lì che bisogna usare la motosega di Milei”, citando l’approccio radicale del presidente argentino per indicare la necessità di tagliare la burocrazia.
Marine Le Pen interviene: “Condanna politica in Francia”

In collegamento video dal suo Paese, la leader francese Marine Le Pen ha preso parte al congresso della Lega e ha parlato della recente condanna ricevuta in patria. Ha definito la sentenza una conseguenza della sua opposizione alle istituzioni europee: “La violenza di questa condanna è basata su una violazione per il fatto che noi contestavamo le istituzioni europee. Si tratta di un esercizio della nostra sovranità e del diritto all’autodeterminazione”. Ha quindi rassicurato sulla volontà del suo partito di presentarsi alle prossime elezioni presidenziali francesi, sottolineando che “la nostra lotta sarà pacifica e democratica”, facendo riferimento all’esempio di Martin Luther King.
Vannacci entra nella Lega: “Andremo avanti insieme”

Uno dei momenti simbolici del congresso è stata la consegna della tessera della Lega al generale Roberto Vannacci, attualmente eurodeputato indipendente. Matteo Salvini gli ha consegnato personalmente la tessera, dicendo: “Migliore risposta al popolo della Lega e alle ansie e turbamenti di tanti retroscenisti, siamo qua e andremo lontani”. Vannacci, noto per le sue posizioni spesso controverse, ha ringraziato Salvini e il partito: “Ringrazio gli entusiasti che ci danno coraggio, i critici perché la critica è il concime del progresso e i perplessi perché ciò che non ci uccide ci rende più forti”.
Opposizione critica: “Minuetto surreale nella maggioranza”
Non sono mancate le reazioni da parte dell’opposizione. Il Partito Democratico ha definito quanto avvenuto al congresso un “minuetto surreale e ridicolo” all’interno della maggioranza di governo. Le dichiarazioni di Salvini e il dibattito sulla sua possibile nomina a ministro dell’Interno sono state lette come un segnale di tensione interna, mentre Forza Italia ha ribadito che “il governo va bene così com’è”, frenando su eventuali rimpasti o cambi di ruolo.