Mentre i raid israeliani continuano in tutta la regione, e continuano le proteste contro il governo di Tel Aviv da una parte e contro Hamas dall’altra, l’esercito israeliano ha ammesso di aver attaccato indiscriminatamente anche quelli che ha identificato come “veicoli sospetti”: ambulanze e camion dei pompieri, “eliminando un certo numero di terroristi di Hamas e della Jihad islamica”, si legge in una nota dell’Idf. L’episodio è avvenuto domenica scorsa nel quartiere Tal as-Sultan nella città meridionale di Rafah, vicino al confine egiziano. Contestualmente il corpo smembrato di Anwar Abdel Hamid al-Attar, capo della missione di soccorso della Mezzaluna Rossa palestinese (Prcs) scomparsa una settimana a Tal as-Sultan, a sud di Rafah, è stato ritrovato ieri.Sul luogo c’erano anche ambulanze e autopompe distrutte e pezzi di equipaggiamento di sicurezza lacerati. Testimoni affermano che la squadra di soccorso è stata giustiziata e sepolta dall’esercito israeliano.
Hamas, speriamo nei colloqui, rilascio entro fine ramadan
Nel frattempo continuano i negoziati con Hamas per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Secondo Bassem Naim, membro dell’ufficio politico di Hamas, gli accordi stanno avanzando in maniera promettente benché Israele non accenni a diminuire le operazioni militari su Gaza. L’obiettivo rimane quello di “raggiungere un cessate il fuoco, aprire i valichi di frontiera e consentire l’ingresso di aiuti umanitari”, ha dichiarato Naim, e, soprattutto, a continuare “le negoziazioni sulla seconda fase, che deve portare alla fine completa della guerra e al ritiro delle forze di occupazione”.
In questa prospettiva, e con la speranza di ottenere un cessate il fuoco per la festività di Eid al-Fitr, che conclude il Ramadan, alcuni membri di spicco di Hamas starebbero valutando la possibilità di rilasciare un piccolo numero di ostaggi. L’emittente pubblica israeliana Kan afferma che questo gesto avrebbe soprattutto a che fare con con le proteste scoppiate contro Hamas in tutta Gaza negli ultimi giorni, poiché consentirebbe a Hamas di tenere a bada il malcontento della popolazione civile, stremata dalla guerra.
70% degli israeliani non si fida di Netanyahu
Ma anche dall’altro lato i cittadini israeliani sono stanchi. da un ultimo sondaggio trasmesso da Channel 12 emerge che il 70% degli israeliani non si fida del governo Netanyahu. Tra i motivi di questo crollo di popolarità pesa il bilancio di guerra appena approvato dalla coalizione: il 54% degli intervistati ha risposto che danneggerà la loro situazione finanziaria personale, il 20% ha risposto che non avrà alcun impatto e solo il 7% ha risposto che migliorerà la loro posizione. Sulla riforma giudiziaria, Il 50% degli intervistati ha dichiarato di non sostenerla. Tuttavia Netanyahu resta favorito rispetto al capo dell’opposizione Yair Lapid e al presidente di National Unity Benny Gantz nel ruolo di primo ministro.