Mentre il conflitto prende una piega imprevista con la nuova intesa tra Putin e Trump, il messaggio che arriva da Kiev è chiaro: l’Europa e i suoi alleati non abbandoneranno l’Ucraina. Ieri nel terzo anniversario dell’invasione russa, Kiev ha ospitato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa e numerosi capi di governo europei che hanno ribadito il loro sostegno al presidente Volodymyr Zelensky all’International Summit on the Support of Ukraine. Tra loro, il premier spagnolo Pedro Sanchez, il primo ministro canadese Justin Trudeau e i leader di Finlandia, Danimarca, Norvegia, Svezia, Islanda, Estonia, Lettonia e Lituania. L’Alta rappresentante dell’UE per la Politica estera, Kaja Kallas, è assente per partecipare al Consiglio Affari Esteri dell’Unione, mentre il presidente francese Macron era a Washington per un bilaterale con Trump.
Summit a Kiev
Durante il suo intervento, la presidente della Commissione Europea ha sottolineato come la guerra in Ucraina non sia solo una questione regionale, ma una battaglia per la sicurezza globale. “Putin vuole la capitolazione dell’Ucraina e questo mette a rischio la stabilità dell’Europa e del mondo intero”, ha dichiarato. Von der Leyen ha poi evidenziato gli sforzi dell’UE nel sostenere Kiev, ricordando i 134 miliardi di euro già stanziati e l’urgenza di accelerare la consegna di armi e munizioni. “Gli autocrati di tutto il mondo osservano se vi sia impunità per chi invade i Paesi vicini. Dobbiamo dimostrare che l’aggressione non paga”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha ribadito il ruolo centrale dell’Europa nei futuri negoziati di pace. “Non ci saranno trattative senza l’Ucraina e senza l’Europa. È impossibile pensare a un accordo senza il nostro coinvolgimento”, ha affermato nel suo intervento. Tajani ha poi sottolineato l’impegno dell’Italia nella ricostruzione post-bellica, con particolare attenzione al settore energetico. “L’Italia ospiterà la Conferenza Internazionale sulla Ricostruzione a Roma il 10 e 11 luglio. Lavoriamo per garantire un futuro di pace, prosperità e libertà all’Ucraina”, ha concluso. Tra le prese di posizione dei singoli paesi, in questa direzione, spicca la dichiarazione congiunta firmata dai leader di Finlandia, Lettonia, Lituania, Estonia, Danimarca, Norvegia, Svezia e Islanda in cui si impegnano ad aumentare gli aiuti militari all’Ucraina. “L’esito della guerra avrà effetti duraturi sulla sicurezza europea e transatlantica”, si legge nel comunicato. Tra le misure previste, la fornitura di nuove attrezzature militari e programmi di addestramento per le forze ucraine.
Divergenze all’ONU, Macron da Trump
Mentre l’Europa rafforza il proprio sostegno a Kiev, il Financial Times riporta tensioni all’interno delle Nazioni Unite. Gli Stati Uniti avrebbero proposto una mozione per equiparare le responsabilità di Russia e Ucraina nel conflitto e chiesto il ritiro della risoluzione firmata da Ucraina e Ue. La settimana scorsa, gli Stati Uniti hanno rifiutato di accettare una dichiarazione del G7 che faceva riferimento all'”aggressione russa” contro l’Ucraina. Il segretario alla Difesa statunitense, Pete Hegseth, ha ribadito questa posizione nel fine settimana suscitando il dissenso di molti alleati europei.
Questo potrebbe complicare ulteriormente il già difficile percorso diplomatico verso un accordo di pace. In questo quadro il presidente francese Emmanuel Macron ha incontrato ieri Donald Trump per discutere delle relazioni transatlantiche e del sostegno all’Ucraina. In agenda anche incontri con Kaja Kallas e il primo ministro britannico Keir Starmer. L’obiettivo sembra essere quello di frenare eventuali trattative bilaterali con Mosca che potrebbero indebolire la posizione comune europea. Dal Consiglio Affari Esteri dell’UE, l’Alta rappresentante Kaja Kallas ha parlato della necessità di rafforzare militarmente l’Ucraina e di includerla nella NATO. “Se vogliamo un’Alleanza Atlantica più forte, dobbiamo accogliere l’Ucraina. La guerra deve finire con la sconfitta dell’aggressore russo”, ha dichiarato. Kallas ha inoltre annunciato l’approvazione del sedicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia e l’inizio dei lavori per il diciassettesimo.
Nuovo incontro Usa-Russia
Ma intanto, secondo le fonti di France Presse, i funzionari statunitensi e russi avranno martedi un “incontro di follow-up” a Riad, solo una settimana dopo il primo incontro tra i capi delle diplomazie del 18 febbraio. In quell’occasione Marco Rubio e Sergei Lavrov hanno concordato di istituire un “meccanismo di consultazione” per discutere le divergenze e nominare dei negoziatori, intaccando significativamente la strategia di isolamento dell’Occidente nei confronti del presidente russo a suon di sanzioni.