L’Italia si affaccia al 2025 con sentimenti contrastanti, divisa tra timori per le tensioni geopolitiche, le difficoltà economiche e la crisi ambientale, ma anche con una dose di speranza alimentata da affetti e benessere personale. Un’indagine dell’Ufficio Studi Coop, realizzata in collaborazione con Nomisma, rivela che il 40% degli italiani identifica la “preoccupazione” come parola chiave per descrivere l’anno a venire. A seguire, il 25% degli intervistati parla di “insicurezza”, mentre il 21% sceglie il termine “inquietudine”. Ma non mancano segnali di ottimismo: il 28% degli italiani esprime “curiosità” per il futuro, il 23% mantiene “fiducia” e il 22% si spinge fino all’“ottimismo”. Un Paese diviso, dunque, tra coloro che vedono opportunità di crescita e chi teme una fase di maggiore instabilità.
Rispetto agli anni precedenti, il clima sociale appare più grigio. Se nel 2024 prevalevano sentimenti di “serenità” e “accettazione”, oggi l’Italia si muove verso una percezione più incerta del futuro. A esprimere maggiore pessimismo sono soprattutto le donne, i baby boomers e le fasce sociali economicamente più fragili.
Rischi
Le principali preoccupazioni degli italiani riguardano il contesto internazionale e le difficoltà economiche del Paese. Le guerre e i conflitti globali inquietano l’81% della popolazione, seguiti dalle tensioni geopolitiche (76%) e dal cambiamento climatico (71%). Sul fronte delle motivazioni positive, invece, a rassicurare gli italiani restano gli affetti familiari (69%), la salute fisica (59%) e il benessere psichico (56%). I manager italiani intervistati nell’ambito della ricerca prevedono un ulteriore rallentamento dell’economia nazionale. Il Pil italiano potrebbe crescere appena dello 0,5% nel 2025, secondo gli esperti, un dato inferiore alla già prudente previsione dell’Istat (+0,8%). Questo segnala un’Italia che rischia di perdere il passo con la già debole economia europea. Per il 60% degli opinion leader intervistati, l’Unione europea è destinata a indebolirsi ulteriormente, mentre il 77% ritiene necessaria l’introduzione di dazi per proteggere il mercato italiano dalle politiche commerciali di Stati Uniti e Cina.
Un futuro di incertezze
L’Italia entra nel 2025 in un contesto globale e nazionale complesso, dove l’incertezza economica e geopolitica gioca un ruolo determinante nelle aspettative dei cittadini. Ma la capacità di adattamento e la resilienza tipica del popolo italiano emergono anche in questo scenario, con una parte della popolazione che guarda al futuro con curiosità e speranza.