La condanna in primo grado del Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro continua a suscitare polemiche e a riaccendere il dibattito sulla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. La Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati ha colto l’occasione per ribadire l’inutilità della riforma della separazione delle carriere, sottolineando che il caso Delmastro dimostra l’autonomia e l’indipendenza dei magistrati. Secondo la nota diffusa dalla Giunta dell’Anm, il caso Delmastro dimostrerebbe che il pubblico ministero può chiedere l’assoluzione senza condizionamenti e che il giudice, in piena autonomia, può comunque decidere diversamente.
“Per dimostrare l’inutilità della separazione delle carriere, basta osservare la vicenda processuale che si è conclusa con la condanna in primo grado del sottosegretario Delmastro. Alla richiesta di archiviazione del pm un giudice ha ordinato l’imputazione, e alla richiesta di assoluzione di un pm il Tribunale ha pronunciato condanna. Questo dimostra, come l’Anm sostiene da sempre, che il pm può chiedere l’assoluzione, nonostante la sua carriera non sia separata da quella del giudice, e che il giudice non è succube del pm”. L’Anm ha poi espresso preoccupazione per gli attacchi provenienti dal governo nei confronti della magistratura: “Ancora una volta il potere esecutivo attacca un giudice per delegittimare una sentenza. Il ministro della Giustizia auspica la riforma di una sentenza di cui non esiste altro che il dispositivo. Sono dichiarazioni gravi, non consone alle funzioni esercitate, che minano la fiducia nelle istituzioni democratiche”.
Tajani difende Delmastro
Di tutt’altro avviso il Vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha difeso Delmastro e la posizione del governo. “Sono assolutamente d’accordo con Meloni. Io sono garantista, fino a quando non c’è una sentenza di terzo grado, c’è la presunzione di innocenza. La pubblica accusa, che è solitamente molto dura, ha chiesto l’assoluzione. Non mi pare ci sia un fondamento giuridico nella sentenza di condanna di Delmastro. Mi sembra più una decisione politica finalizzata a dare un colpo alla riforma della giustizia, ma noi andremo avanti perché è nell’interesse dei cittadini e della giustizia”.
L’opposizione chiede risposte
La vicenda Delmastro è stata anche al centro dell’iniziativa delle opposizioni al Senato. I Presidenti dei gruppi parlamentari di opposizione hanno scritto al presidente del Senato, Ignazio La Russa, per chiedere la presenza del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Aula al Premier time. Secondo la lettera firmata da Francesco Boccia (Pd), Stefano Patuanelli (M5S), Enrico Borghi (Iv), Peppe De Cristofaro (Avs) e Julia Unterberger (Aut), ogni giorno emergono fatti e dichiarazioni che “gettano il Paese nell’incertezza e nello sgomento”.