Andrea Di Pietro della Gondola, nacque a Padova nella ricca Repubblica serenissima di Venezia nel 1508 e mori’ nel 1580 a Vicenza, dove la famiglia emigrò nel 1523. Fu soprannominato “Palladio” dall’umanista conte vicentino Gian Giorgio Trissino dal vello d’oro, in onore della dea Pallade (Atena, prediletta di Zeus, dea della scienza e della saggezza e della guerra, che prese il nome da una ninfa che fu da lei uccisa per errore durante la simulazione di un combattimento). Il “Palladio” era quindi una statua lignea posta a protezione della casa e della città..
Un mecenate che comprese il talento
Il conte Trissino, che prese sotto la sua protezione il Palladio e fece la sua fortuna, conobbe Palladio tra il 1535 ed il 1538, quando Andrea, essendosi faticosamente formato da capomastro, si adoperò per la costruzione della sua villa sub urbana di Cricoli. Il conte gli diede gli strumenti per ottenere una formazione culturale classica, avviandolo allo studio dei classici greci e romani e conducendolo a Roma per osservare i monumenti antichi e l’architettura rinascimentale emergente.
Architetto della Repubblica Serenissima
Tra gli studi più importanti dell’architettura classica che Palladio studio’ vi fu il trattato di architettura di Vitruvio tradotto da Daniele Barbaro, ricco e potente patriarca di Aquileia che, morto Trissino, divenne il suo mecenate, fino a farlo diventare architetto capo della Repubblica Serenissima di Venezia. In questa veste il Palladio potè svolgere la sua attività anche fuori dal territorio di Vicenza e Treviso dove, fino ad allora, aveva realizzato le sue maggiori opere. Egli infatti curò restauri e costruzioni di ville private ed edifici pubblici in tutto il territorio della Repubblica fino a Brescia.
Libri e grandiose realizzazioni
Attraverso i suoi 4 libri sull’architettura, tratti dallo studio, dall’elaborazione e dall’attualizzazione dell’architettura classica greco romana, Palladio è divenuto uno dei punti di riferimento assoluti e l’icona più influente dell’architettura occidentale manierista, influenzandola con il suo stile per 3 secoli. I libri furono redatti per autopromozione e, secondo alcuni, l’opera è incompiuta sebbene getti le fondamenta dell’architettura moderna.
Una influenza planetaria
A Palladio si sono ispirati gli architetti inglesi, americani, russi, nella costruzione di residenze e palazzi istituzionali (tra cui il campidoglio e la casa bianca a Washington). Con la risoluzione 259 del 6 dicembre 2010 il congresso Americano ha proclamato Palladio padre dell’architettura americana.
Nei quattro libri sull’architettura (i primi due dedicati al Conte vicentino Giacomo Angarana, suo facoltoso committente, i secondi due al principe Emanuele Filiberto duca di Savoia), il Palladio compone un compendio tradotto in diverse lingue e posto alla base dello studio dell’architettura moderna.
Armonia, solidità e vita
Nel primo libro Palladio classifica i 5 ordini architettonici antichi, i materiali da utilizzare, tra cui si evidenzia la disciplina per l’impiego dei mattoni e dell’intonaco per alleggerire le costruzioni e renderle più economiche rispetto all’utilizzo della pietra e del marmo. Infine sono stabilite le proporzioni per rendere i fabbricati armoniosi, vivibili ed esteticamente gradevoli.
Nel secondo libro l’autore descrive progetti di ville e palazzi. Questo libro è, tra tutti, quello preso a modello per lo sviluppo dell’architettura palladiana. Va precisato che i ricchi nobili veneziani, nel periodo di floridezza economica dei commerci della Repubblica serenissima, investivano in terreni e nell’agricoltura fuori Venezia, nella ubertosa pianura Padana, per cui le ville che Palladio proponeva a Vicenza ed a Treviso, erano sintesi tra bellezza classica, rappresentanza, eleganza e funzionalità (ospitando attrezzi e maestranze agricole).In molte ville infatti ai lati del corpo centrale di elegante rappresentanza, in armonia e sintesi costruttiva, erano poste “le barchesse” porzioni di fabbricato destinate agli uomini ed ai mezzi necessari all’impresa agricola.
Architettura e stile neo classico
Nel terzo libro è descritta tutta la tecnica, competenza ed esperienza costruttiva maturata dall’architetto durante la realizzazione delle sue opere
Il quarto libro tratta dello studio e della descrizione dei templi e dei monumenti antichi.
Le opere di Palladio sono facilmente riconoscibili dallo stile neoclassico, simmetrico, ordinato, solitamente presentano alla facciata delle colonne sovrastate da un timpano triangolare che formano un ampio portico che fa accedere alla sala di rappresentanza. Intorno a questa sala si sviluppa il resto della casa.
Immagine di perfezione e classicità
Tutte le opere di Palladio sono immagine della perfezione razionale , dell’eleganza e dello stile classico e ciascuna merita una trattazione approfondita. Tra le opere più importanti di Palladio ci piace ricordare Villa Capra detta ” LaRotonda”, il Teatro Olimpico, la cui realizzazione fu conclusa dopo la sua morte, l’ornamento e le logge della basilica Palladiana a Vicenza, la chiesa del Redentore a Venezia.