Era tanta, tantissima l’attesa per le prime parole di risposta di Sergio Mattarella dopo il nuovo e violento attacco partito lunedì dalla Russia nei suoi confronti per voce della Portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova, che ha accusato il Capo dello Stato di aver paragonato la Russia al Terzo Reich. E il Presidente della Repubblica ha deciso di replicare ieri a Podgorica, nel corso della conferenza stampa dopo l’incontro con il il numero uno del Montenegro Jakov Milatovic, prendendo spunto da una domanda sull’Ucraina. E il concetto è stato chiarissimo: è stato ribadito il sostegno dell’Italia a Kiev e invitata Mosca a rispettare il diritto internazionale. In poche parole, c’è la necessità di garantire la sovranità di ogni Stato e ristabilire gli impegni internazionali violati: “L’invito al ristabilimento del diritto internazionale e della sovranità di ogni Stato, qualunque sia la sua dimensione, è sempre stato il fondamento del nostro sostegno all’Ucraina, in collaborazione con l’Unione europea e gli Stati Uniti. Quando l’Ucraina divenne indipendente, con il consenso della Russia, disponeva di un vasto arsenale nucleare. Su sollecitazione di Stati Uniti e Russia, ha ceduto migliaia di testate, ottenendo in cambio l’impegno a rispettarne l’integrità territoriale. Questo è il mondo che noi vorremmo che si ripristinasse. Quello in cui si rispettano gli impegni assunti e il diritto internazionale. È necessario ripristinare quegli accordi”, le parole di Mattarella che ha poi colto l’occasione per escludere qualsiasi incrinatura nei legami atlantici, ribadendo che la Nato “ha una storia solida e obiettivi chiari” e che la sua forza non è in discussione: “Non c’è nulla che possa indebolire questo legame, anzi la sua storia dimostra la sua capacità di adattarsi e rafforzarsi di fronte alle sfide”.
Sostegno al Montenegro
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Nel corso dell’incontro con Milatovic, Mattarella ha riaffermato il sostegno dell’Italia all’ingresso del Montenegro e degli altri Paesi balcanici nell’Ue: “L’Unione non sarà davvero completa finché non includerà anche questi Stati, che rappresentano una parte integrante dell’Europa. Finalmente si sono superate le resistenze di alcuni Paesi e si sta accelerando il processo di adesione”. L’Italia, ha aggiunto, sta fornendo supporto concreto alle riforme necessarie per permettere l’accesso del Montenegro all’acquis comunitario: “Abbiamo sempre sostenuto con forza e con vigore questo ingresso, anche quando alcuni Paesi senza ragioni fondate lo hanno ostacolato”.
Il Capo dello Stato ha quindi evidenziato l’importanza di una pace giusta e stabile in Europa: “Abbiamo parlato di equilibrio europeo, con l’auspicio che si raggiunga un accordo che non sia fragile o facilmente revocabile. La stabilità del continente dipende dalla solidità degli accordi che verranno siglati. Dobbiamo assicurarci che la pace non sia fittizia, fragile o accantonabile nel breve periodo, ma che rappresenti una soluzione stabile e duratura”.
Cultura come ponte
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Il Presidente ha infine partecipato all’inaugurazione della mostra ‘Montenegro e Italia: incontro di due popoli’, spiegando l’importanza della cultura come strumento di dialogo e collaborazione tra i due Paesi: “Attraverso il mare Adriatico, Italia e Montenegro hanno sempre condiviso relazioni intense e uno scambio culturale profondo, che dobbiamo continuare a valorizzare. “La cultura è veicolo di dialogo, di incontro, di abbattimento delle barriere e delle diffidenze”.